LA RABBIA DEL LEONE FERITO «Hanno preso un abbaglio. E qualcuno pagherà per questo»

Se fosse per lui sarebbe già volato in Spagna, per gridare al mondo la propria estraneità. Mario Cipollini è davvero un leone in gabbia. «Cosa vuoi che ti dica? Questi hanno preso un grandissimo abbaglio. Vogliono tirarmi dentro in una storia che non mi appartiene. Il mio stato d'animo? Puoi immaginarlo. Mi basta molto meno per diventare fumino». Mario Cipollini cerca a stento di trattenere la rabbia. Avrebbe voglia di fare molte cose, e molte dice che le farà. «I documenti pubblicati non sono in alcun modo riferibili a me. Il numero di fax che compare sulla tabella incriminata, non è un numero di fax, bensì un numero telefonico italiano non intestato a me. E poi, ci terrei a precisare una cosa: io fino al 2004 sono stato residente nel Principato di Monaco, come inconfutabilmente confermato nella sentenza definitiva pronunciata dalla Corte di Appello Penale di Firenze che mi ha assolto dai reati di evasione fiscale». Ma come si spiega la questione di "Maria" o "CP", dei molti nomi in codice? «Esatto, come si spiega? Prima sono CP, poi Maria, prima ancora, nel lontano 2006, addirittura Pavarotti. Come mi chiamerei io? Ad ogni modo a me interessa poco, perché io poco c'entro in tutta questa vicenda.

Quello che devo fare è solo chiarezza, quindi sono pronto a confrontarmi con le 99 sacche ancora da identificare e la facciamo finita. Io con questa storia non c'entro nulla e farò tutto il necessario per uscirne pulito. Io non ho sbagliato. E chi invece ha sbagliato con me, non se la passerà certamente liscia».

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