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Rafa fa il "dritto", Nole il diplomatico

Nadal e la comunicazione che diventa tifo, Djokovic lo elogia senza malizia

Rafa fa il "dritto", Nole il diplomatico

Ma insomma: ci è o un po' ci fa? Qualcuno se lo è chiesto, dopo la vittoria in quattro set su Djokovic che ha lanciato Nadal a caccia del quattordicesimo titolo al Roland Garros, Perché in effetti non è stata l'ultima partita di Rafael a Parigi, ma anzi. Così, se il fatto che ci sia è un dato di fatto («non vi parlerò come ho passato gli ultimi due mesi, ma è stato il periodo più terribile della mia vita»), un pizzico di furbizia nella comunicazione non ha guastato: questo suo lungo addio a parole, in lotta coi suoi malanni, si è trasformato in un tifo a senso unico del pubblico. E, come al solito, Novak ci è rimasto male.

Dunque la domanda se l'è fatta pure Djokovic, dopo aver perso una partita che sembrava solo da vincere: «Lui è stato migliore e ha meritato. I suoi problemi fisici?Non ho riscontrato alcun problema, ma non sono affatto sorpreso. Non è la prima volta che dopo un periodo dove magari cammina a malapena riesce a tornare al 100% fisicamente e in forma». Lo ha detto senza malizia, perché erano le 2 di notte ormai. Così come Rafa ha ammesso che, oltre ad essere un highlander, è pure uno che ci sa fare: «Come si fa a rimanere focalizzato mentalmente? Ho una certa esperienza in merito... Diciamolo: è stata una notte molto emozionante per me, ma è solo una partita dei quarti di finale, quindi non ho vinto niente. Però gioco ancora per notti come questa. E mi godo ogni giornata, visto che non posso fare programmi per il futuro con questo coso nel piede». La notte che è diventata l'altro punto di un match straordinario: «La partita serale? - ha aggiunto Rafa, che oggi compie 36 anni - Ovviamente capisco l'altra parte del business: le televisioni pagano un sacco di soldi per avere partite così tardi, poi sia il torneo che i giocatori fanno soldi. Ma bisogna trovare il giusto equilibrio».

La tendenza d'altronde ormai è questa e a Madrid Zverev dopo la semifinale è andato a dormire alle 4 e il giorno dopo è stato asfaltato da Alcaraz. A Parigi è andata un po' meglio, ma se si fosse andati al quinto set si sarebbe fatta notte. Il problema è chiaro. Anche ad Amelie Mauresmo, vincitrice di due Slam e ora direttrice del torneo: «Siamo consapevoli di quanto successo, ma il tennis femminile non attira come quello maschile e la soluzione non è facile». Infatti: le semifinali di oggi (Swiatek-Kasatkina e la nostra Trevisan contro la Gauff) si disputano dalle 15. E all'ora dell'aperitivo saranno tutti con il cocktail in mano, aspettando domani quando ci sarà ancora l'ultima di Nadal.

Anche se forse non ci crede più nessuno.

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