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Raiola: «MilanInter United per poter vincere in Europa»

Raiola: «MilanInter United per poter vincere in Europa»

Raiola Carmine, detto Mino, è un eccellente mediatore e procuratore del mondo del football. Ha portato in Italia Nedved, Ibrahimovic, Robinho e Pogba, cura gli interessi di Balotelli. È un mago delle trattative, sapendo estrarre dal suo cilindro sempre un coniglio a sorpresa. Stavolta, tuttavia, ha voluto strafare. Quello che Ibra, nella sua autobiografia, ha definito il «meraviglioso ciccione idiota» (ma lui non si è mai offeso), questa volta non si è limitato ad offrire un pezzo pregiato o una promessa del futuro, è voluto entrare nella storia del calcio e la sua idea di fondere le due milanesi o le due romane (perché no le due torinesi e le due genevesi?) sa di boutade, per non usare un termine più rotondo ma efficace. Forse c'entra anche il fatto che il Raiola-pensiero sia stato declamato all'uscita dal ristorante, chissà.
La storia non si tocca, Raiola Carmine dovrebbe saperlo altrimenti si informi, come diceva Totò. Per esempio, seguendo la sua corrente di pensiero, perché lo stesso Raiola non si fonde con il suo sodale Jorge Mendez, altro mago di affari pallonari?
Milan e Inter sono realtà che appartengono alla tradizione del calcio mondiale e nessuno può pensare di mescolare non soltanto le maglie e le tifoserie ma soprattutto la Storia, che non è un photoshop. La sua proposta «che non è una provocazione, ma un'idea», spiega, è quella di una fusione dei club della stessa città per unire le forze, fare un'unica cassa societaria e competere con gli altri grandi club d'Europa.
Difficilmente le due tifoserie si troveranno d'accordo con lui. Ma Raiola Carmine non demorde. «Per me - elucubra - due grandi società come Inter e Milan dovrebbero unirsi per abbattere i costi, perché ci sono centinaia di milioni di spese e invece di vendere le società all'estero potrebbero fare una sola squadra per la città. In questa maniera potrebbero competere con le grandi d'Europa. Meglio avere una società sana che due squadre a metà, anche Lazio e Roma dovrebbero farlo. L'Italia deve cambiare maniera di pensare, deve diventare più pragmatica e deve adeguarsi anche economicamente alle realtà degli altri club europei».
«Siamo già forti così», ironizza Galliani.
Raiola parla di «abbattimento dei costi» ma lui appartiene a un settore che altro non fa che aumentare i costi medesimi con percentuali, commissioni, consulenze non sempre identificate che gli portano guadagni da top player del calcio mercato.
Il problema è un altro e siamo noi i responsabili: se parla Raiola da Nocera Inferiore, o chi come lui, fa notizia, addirittura opinione.

Sono, siamo, messi davvero male.

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