San Gennaro (Gattuso) da Corigliano Calabro è il nuovo santo protettore della sfida scudetto. Ha compiuto un mezzo miracolo calcistico. Ha evitato cioè che il duello tricolore che ha reso fin qui attraente il nostro calcio, nel passato dominato dalla dittatura juventina, si concludesse, prematuramente, in una tiepida notte di fine gennaio a Napoli e ha indicato ai rivali già rassegnati, come Inter e Lazio in particolare, la strada attraverso la quale è possibile togliere acqua al mulino di Sarri riducendo alla sete il suo famosissimo tridente d'attacco. Al netto dello stupefacente 2 a 1 realizzato, due risultati, frutto del lavoro di questi 45 giorni spesi dallo staff di Rino in quel di Castel Volturno a ingoiare rospi e a studiare dati accumulati durante gli allenamenti, hanno stregato i critici. Il primo: l'efficace organizzazione difensiva ritrovata, nonostante l'assenza del suo pilastro di cemento armato, Koulibaly, grazie a Manolas regista e Di Lorenzo uscito indenne dai duelli uno contro uno. Il secondo: aver occupato gli spazi della propria metà-campo impedendo le linee di passaggio alla Juve, trovate in altre cento occasioni, rendendo così sterile ogni iniziativa e riducendo il numero dei tiri in porta a un dato insignificante. Domenica notte, salvato il campionato, Rino Gattuso aveva un viso e gesti nervosi delle mani che parlavano per lui. Raccontavano delle sofferenze patite nei precedenti turni scanditi da quattro sconfitte domestiche consecutive. «Questi siamo, 27 punti valiamo» è diventato il suo mantra per ricordare ai più l'eredità scomoda ricevuta e il lavoro di risanamento fisico e morale da portare ancora a compimento. Andò esattamente così anche al Milan appena arrivato sulla scomoda panchina di Montella, con quella beffa subita a Benevento e altre pene successive prima di raddrizzare la rotta della sua squadra e condurla, dopo 18 mesi, a 1 punto dalla Champions league.
Non ci fosse stato il litigio con Leonardo e Maldini dopo il derby di ritorno e il dissenso con la linea guida dell'azionista, Gattuso avrebbe magari maturato il proposito di restare ancora a Milanello che considerava casa sua. E giocato la Champions a San Siro.
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