"Renault inaccettabile. Affidabilità e prestazioni non vanno".
Ci va giù duro Horner il giorno dopo il Gp d'Austria, deludente sotto ogni punto di vista per la Red Bull. Un fallimento che ha lasciato tanta delusione sia nel vertice del team che fra i piloti, abituati a prestazioni di ben altro livello. Tutti sono concordi nel puntare il dito contro la casa francese, rea di aver costruito una power unit poco performante e, soprattutto, afflitta da problemi di affidabilità.
La situazione è scoraggiante, tanto da non far sperare in un recupero a breve termine, come ha sottolineato il progettista Adrian Newey:
"Questa era una pista in cui contavano i cavalli, e la Mercedes ha piazzato sette vetture nei primi dieci".
L'emblema della crisi Red Bull è il Campione del mondo (ancora per poco) Vettel: prima rallentato e poi definitivamente messo fuori causa da un problema elettrico.
"Non riesco a fare punti"- ha dichiarato sconsolato -"la prima parte di stagione è stata frustrante".
La rivoluzione "verde" della Formula Uno rischia di sancire la fine di un binomio, quello fra Red Bull e Renault, che ha vinto tutto negli ultimi quattro anni?
"Continuare così non è un bene né per noi né per loro"
ha proseguito Horner, aggiungendo però che il divorzio dal motorista francese non è in programma.
Secondo le voci delle ultime settimane, la Red Bull parrebbe seriamente intenzionata a mollare la Renault per costruirsi in casa il motore, in collaborazione con la Infiniti. Horner ha smentito categoricamente:
"Non ci sarà un motore diverso il prossimo anno",
538em;">ma ha precisato che il team si aspetta di essere competitivo e in grado di lottare per il successo. L'avvertimento alla Renault, insomma, è stato lanciato: se il gap dalla Mercedes non verrà recuperato, il team di Mateschitz si rivolgerà altrove per i propulsori.
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