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Ribery, le lacrime d'addio una magia. Ispira già in panca e Iervolino lo blinda

Il francese, amato dai tifosi per l'attaccamento alla squadra, subito nello staff di Nicola. E Mazzocchi lo imita: l'Inter osserva

Ribery, le lacrime d'addio una magia. Ispira già in panca e Iervolino lo blinda

Ci ha pensato una magia di Pasquale Mazzocchi a rendere la last dance di Frank Ribery un pomeriggio da ricordare. Il campione francese venerdì mattina con un lungo post sui social aveva ufficializzato il suo addio al calcio giocato e la scelta di intraprendere una nuova carriera da allenatore.

Ieri pomeriggio l'omaggio dei 30mila dell'Arechi per il giro di campo di gala dell'ex numero 7 di Bayern Monaco e Olympique Marsiglia. L'ultima tappa della straordinaria avventura da calciatore di Mago Frank è stata Salerno, dove a causa dei tanti problemi fisici non è riuscito a dare in 13 mesi il contributo sperato. Et voilà, scarpini appesi al chiodo tra le lacrime calde di chi era visibilmente commosso e provato da questo passaggio di consegne: «Ho pianto tanto in questa settimana. Il calcio - ha dichiarato a fine partita il francese - mi ha dato tutto, ho conosciuto e vinto tante cose, ho pianto ed esultato, ho vissuto momenti anche poco piacevoli in questi 22 anni di lavoro e sacrifici per essere sempre al top. È stato bello, ma ora è arrivato il momento di lasciare il calcio anche se non pensavo arrivasse già ora».

Per Ribery adesso inizierà una seconda vita calcistica sempre nelle fila del club granata, dove andrà a ricoprire il ruolo di collaboratore tecnico nello staff di Davide Nicola. È proprio dal tecnico piemontese potrà apprendere i segreti del mestiere per incominciare in futuro ad allenare in prima persona. Chissà magari proprio a Salerno. Quello si vedrà. C'è tempo, anche se l'ex folletto della nazionale vicecampione del mondo 2006 non ha nascosto il proprio auspicio: «È ancora presto per parlare di che allenatore sarò, per ora mi piace questo mestiere perché mi permetterà di restare vicino al campo. Mi piacerebbe un giorno allenare a Salerno perché tutti mi vogliono bene e in questo anno e mezzo sono stato davvero bene».

Intanto la prima della Salernitana senza il suo simbolo è terminata con una vittoria. Tre punti pesanti contro lo Spezia per consolidarsi a centroclassifica, lontano dalle zone calde occupate da chi lotta per non retrocedere. Un 1-0 griffato da un golazo di Mazzocchi (nel mirino dell'Inter che lo segue con costanza da settimane, ndr), sempre più simbolo e trascinatore dei campani. Fatalità del destino proprio il giocatore che da Ribery ha ereditato non solo la fascia da capitano, ma anche il gusto per le giocate di classe come testimonia il gol-vittoria realizzato con una parabola imprendibile per il portiere avversario Dragowski. Il più classico dei passaggi di testimone.

Bonne Chance Frank.

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