Ricevute e riferimenti di tutte le scommesse giocate nel periodo in cui il portiere della Nazionale Gigi Buffon ha trasferito i 14 assegni per un milione e mezzo di euro al suo amico di Parma, M.A., titolare di una tabaccheria con annesso punto Lottomatica. Questo il materiale sequestrato dalle fiamme gialle al termine della perquisizione di venerdì sera a Parma, ordinata dalla procura di Torino proprio mentre tra Buffon e gli inquirenti cremonesi infuriava la polemica sulla tempistica dell’inchiesta New Last Bet. Tutto nasce da una segnalazione di operazioni sospette risalente al giugno dell’anno scorso, e dalla richiesta del pm torinese Cesare Parodi ai colleghi cremonesi di acquisire le dichiarazioni dell’ex portiere Santoni sulla passione per il betting del numero uno azzurro, richiesta risalente all'inizio di quest'anno.
Ora gli uomini delle fiamme gialle cercheranno di incrociare i dati relativi ai flussi di denaro arrivati da Buffon all’amico con le scommesse che la tabaccheria ha giocato in quei mesi, per tentare di ricostruire su quali sport eventualmente possa aver puntato i suoi soldi il portiere della Juventus, che si sente «in trincea». «È una settimana che lo siamo, tutti. Non solo io per la storia dei miei conti correnti», dice amaro alla fine della sconfitta dell’Italia con la Russia. Ma il grido più forte è un altro: «Spendo i miei soldi come voglio. Anche se in Italia non si può. Vorrà dire che la prossima volta vi mando le mie spese in anticipo...», s’imbufalisce il n.1 azzurro. «Io non ho alcun problema, nulla da chiarire. Perché era già tutto chiaro. Sono talmente limpido da non dover aver paura di nulla. Tutto all’interno delle regole - rivendica - Se con i miei soldi voglio comprare degli orologi preziosi, se voglio aiutare un amico a comprare dei terreni o a farsi una casa, credo che posso farlo, no? Non devo chiedere il permesso a nessuno. Sono limpido..». Usa un termine toscano, «sassata», per definire il colpo. «La tempistica? Me lo dovevo aspettare. Sono io che me la sono cercata: quando dico certe cose, me ne assumo la responsabilità.
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