Quella richiesta degli arbitri dietro i troppi disastri del Var

Quella richiesta degli arbitri dietro i troppi disastri del Var

Ci sono due aspetti, uno di natura squisitamente tecnica, l'altro politico, da valutare sul disastroso funzionamento del Var in questa stagione. Prendiamo l'ultimo episodio clamoroso di sabato sera a San Siro in occasione di Inter-Atalanta. Nel mischione in area interista, Lautaro agguanta il polpaccio di Toloi senza che Rocchi, l'arbitro, sia in condizione di vedere e valutare. È compito del varista. Qui Rizzoli, il designatore, ha schierato il numero uno della categoria, Irrati, laureato al mondiale di Russia ma proveniente da una stagione colma di sfondoni (non ultimo quello con la Samp). Irrati non ha segnalato al collega l'episodio che avrebbe richiesto il rigore per l'Atalanta e il cartellino rosso per l'attaccante di Conte. Segnalano alcuni esperti: Irrati non ha avuto il tempo di rivedere tutto il materiale a disposizione. Tesi debolissima. Il gioco è rimasto fermo un minuto e 20 secondi, sufficiente per rivedere l'azione dalle 7 telecamere in azione a San Siro in quell'area di rigore. Esclusa la malafede, la spiegazione è una sola: è stato superficiale. Invece di approfondire, reclamare più tempo per mettere la lente ha dato via libera a Rocchi. Ecco allora il primo aspetto tecnico: in taluni casi è meglio aspettare anche 3-4 minuti in più pur di essere sicuri d'aver esaminato ogni dettaglio dell'azione. Un giorno, probabilmente, quando sarà liquidata la presidenza di Nicchi, avremo a disposizione anche l'audio del colloquio tra arbitro in campo e var e capiremo, senza dietrologie maliziose, la natura degli errori. Dietro il pessimo utilizzo del var in questa stagione, c'è purtroppo un'altra chiave di lettura. Gli arbitri di campo hanno chiesto e ottenuto, in alcuni casi, di non essere contraddetti dal varista e hanno adottato anche un segnale convenzionale (alzano e intrecciano ripetutamente le braccia) per far capire al collega che non c'è spazio per correzioni televisive.

La soluzione, quindi, è meno complicata del previsto: bisogna riportare al var l'autonomia d'intervento e fare in modo, inoltre, che l'assortimento tra arbitro di campo e var non sia squilibrato (uno di fama consolidata, l'altro di breve carriera) così da evitare i casi denunciati da Ancelotti (Napoli-Atalanta con Banti varista che decise al posto di Giacomelli).

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