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Riecco la sfida regina di fine Anni '80

Prima il Napoli da ricostruire, poi il Milan ceduto. Da troppo tempo non era match clou

Riecco la sfida regina di fine Anni '80

Napoli. Tutto sommato, quando si parla di scudetto, Napoli e Milan non sono così distanti. Eppure sono trascorsi trent'anni da quando la sfida tricolore tra azzurri e rossoneri era un cult del nostro campionato, erano i tempi di Maradona e Careca contro Sacchi e il suo trio olandese. Momenti storici totalmente differenti hanno determinato il vuoto cronologico, gli ultimi trionfi rossoneri sono coincisi con il tramonto del club azzurro. Esattamente l'opposto di quest'ultimo decennio, scandito dallo strapotere juventino che il Napoli ha combattuto quasi da solo, perché il Milan era tra quelli ad essersi defilato. Oggi, anzi stasera, se non è di nuovo sfida scudetto poco ci manca: non siamo nemmeno a un terzo del cammino previsto, alzi però la mano chi avrebbe pronosticato questo come match-clou con vista primo posto. Più che sfiducia c'era curiosità, più che consapevolezza dominava l'incertezza: Milan con i soliti dubbi legati alla solidità finanziaria e a un mercato non proprio straripante, Napoli atteso al varco dopo l'ennesima mini-rivoluzione.

E invece eccole qui le regine di fine anni Ottanta, una contro l'altra per abbozzare qualche scatto in avanti e lasciarsi dietro le favorite del torneo. Milanisti con il vento in poppa in campionato, azzurri venuti fuori nelle ultime settimane, in campo un solo ko, quello contro il Sassuolo: quanto sarebbe stata più sfiziosa questa partita senza il punto di penalizzazione e quello 0-3 che il club spera di cancellare di fronte al Collegio del Coni! Ma per il momento va giocata così, con il Milan che prova l'allungo e che se la gioca forte di una vigilia senza particolari scossoni. Gli manca solo Leao, oltre alla guida in panchina. Sono stati giorni più frenetici per il Napoli: Osimhen, Hysaj e Rrahmani fermi ai box tra Covid e infortuni. Mertens di nuovo centravanti pare l'unica alternativa percorribile, con Elmas o Zielinski a puntellare la mediana e Politano a destra invece di Lozano.

La decideranno, probabilmente, il genio di Insigne in forma strepitosa, o la forza di Ibra, per due volte azzurro mancato ma innamorato di Napoli: la visitò in Vespa camuffato con cappello e occhiali, alla guida c'era Fabio Cannavaro.

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