Un Ringhio da record

Abituato da allenatore a navigare in mari agitati, sta ridando identità alla Nazionale: mai, per un ct azzurro, così tanti gol nelle prime tre partite

Un Ringhio da record
00:00 00:00

Abituato a navigare da allenatore in mari agitati, Rino Gattuso si era detto emozionato ma non certo impaurito all'idea di prendere in corsa un'Italia il cui approdo agli spareggi mondiali è diventato ormai un desiderio più che spauracchio. Che fosse difficile, quasi impossibile, riprendere la Norvegia lo sapeva da subito, complice la sciagurata notte di Oslo che ha di fatto scritto le gerarchie del girone.

Ma il nuovo Ct, che più di altri conosce il fedele attaccamento all'azzurro, è animato da sincera passione ed è capace di trasmettere carisma ai giocatori, ha intrapreso la strada giusta come ha dimostrato la gara con l'Estonia: un gioco offensivo e propositivo (portato di fatto avanti anche con le staffette nel corso della gara) e quell'equilibrio in difesa che si era perso nella sfida con Israele. Un segnale di svolta, sicuramente gradito dai suoi calciatori, era arrivato all'inizio di questo ritiro: non si ricorda infatti una Nazionale al lavoro da martedì invece di lunedì, avendo già poco tempo a disposizione. Gattuso ha visto però giocatori stanchi dal doppio impegno campionato-Champions e ha preferito non forzare.

È curioso poi che da un "medianaccio" quale era Gattuso in campo sia uscita l'idea del doppio centravanti. E che i suoi centravanti, ostaggi degli stranieri nel campionato, con lui continuino a timbrare il cartellino. Quattro gol Kean (ieri terapie, oggi risonanza per la caviglia infortunata - avverte sempre fastidio quando l'appoggia -, a rischio la gara con Israele), tre reti Retegui, una per il promettente Pio Esposito ("si merita tutto, va su ogni pallone come se fosse il pallone della vita, sono sicuro che la capoccia non la perde...", l'elogio del Ct). Senza dimenticare i due centri di Raspadori e quello di Politano, utili quando la squadra va in campo in maniera più spregiudicata.

Non era la prima scelta (la Figc aveva corteggiato Ranieri), ma Gattuso ha avuto il merito di far ritrovare alla truppa azzurra quello spirito d'identità che sembrava svanito, portando anche gol e risultati. Tanto che il 47enne calabrese ha conquistato immediatamente un record: mai l'Italia era riuscita a segnare 13 gol nelle prime tre partite di un Ct (battuto Ferruccio Novo che nel 1949 iniziò con un tris di successi e almeno tre reti a gara, fermandosi a 10 totali).

Domani a Udine contro Israele, in un clima tesissimo e uno stadio semivuoto (emessi solo 8.000 biglietti), il primo degli ultimi tornanti, con il secondo posto blindato e i play-off all'orizzonte. "Non possiamo sbagliare il match-point, bisognerà recuperare bene le energie, la storia dice che alla seconda partita facciamo fatica. Poche squadre al mondo dominano per 95 minuti", ha sottolineato Gattuso dopo l'Estonia.

La squalifica di Bastoni, rimasto ieri con la squadra per spirito di gruppo e che oggi tornerà a Milano, dovrebbe agevolare il cambio tattico (difesa a 3) poco gradito al Ct che però non vuole fossilizzarsi su un unico sistema. Glielo impongono l'evoluzione del calcio moderno e una serie A che predilige questo tipo di assetto.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica