Gervinho stile Cantona. La Roma cerca la stella

Juve dimessa paga le scelte. I giallorossi ripetono la sfida di campionato, ma stavolta vanno in gol

Gervinho stile Cantona. La Roma cerca la stella

Gervinho in edizione Cantona ma ha copiato pure Ibrahimovic, e quel suo destro da kung fu è stato il bacio della morte per la Juve. Vendetta, massì chiamatela così. Poi il campionato dirà. La coppa Italia saluta la Signora d'Italia e invita al gran finale questa Roma che, nella coppetta nostra, non ha ancora preso gol. Ieri sera è stato difficile rifilarne uno alla Juve: previsto e prevedibile. Comunque ancora una volta si sono fatte largo le squadre che giocano il miglior calcio in Italia.

Prime della classe in tutti i sensi. E non stiamo a sottilizzare tra chi c'era (in campo) e chi non c'era. La Roma ha dimostrato quanto vale Pjanic quando lo ha rispolverato. La Juve non ha avuto egual sodisfazione da Tevez e Llorente. La Juve si è inceppata dopo un lungo periodo di gol realizzati: il segno del destino. Roma pronta ad affrontare in semifinale la vincente tra Napoli e Lazio e, chissà mai, a veleggiare verso la conquista della decima coppa.

Ripensando a 15 giorni fa, stavolta il primo tempo lo ha vinto la Roma. Anche se allora la Juve ci mise il gol, qui i romanisti ci hanno messo la buona volontà e pochi tiri in porta. Partita che ha ripreso il discorso interrotto nel confronto di Torino, quasi le squadre abbiano voluto riproporre le stesse idee e vediamo chi ne esce meglio? Certo, ieri sera altra atmosfera, Olimpico tutto per la Roma al contrario dello Juventus stadium, Juve più dimessa nei nomi. I due cursori di fascia degni di una provinciale, niente di più.

I due attaccanti senza il guizzo che conquista. Eppoi si dice: ma dove sarebbe oggi la Juve se al posto di Tevez e Llorente ci fossero sempre stati Giovinco e Quagliarella? Probabilmente a cercar rinforzi, altro che vendere Vucinic. La formica ex atomica sempre a terra al primo soffiar di avversario (qualcuno voleva un rosso per Benatia), l'altro stranamente scolorito, forse mal servito e qui la scarsa vena e lena di Pirlo devono aver inciso.

Roma molto più affaccendata in attacco, anche un po' troppo frenetica. Juve sempre attenta a giocar difensivo (Barzagli ha avuto problemi fisici, ma Conte nell'intervallo ha sostituito Chiellini), esattamente come nei primi venti minuti a Torino: una tattica che fruttò risultato ed anche i complimenti alla strategia di Conte. La Roma stavolta era più preparata all'ostacolo, ed ha ripreso il discorso da dove lo aveva lasciato: tanto soffiar di gioco, forse meno scioltezza nel gestire il pallone, l'occhio allo spumeggiare sulle fasce dove la Juve andava in sofferenza. Nainggolan niente male nell'entrare ed uscire dalle azioni, ma strano vedere in panca Pjanic: e l'esemplificazione c'è stata appena entrato nella ripresa.

In conclusione il primo tempo ha lasciato la sensazione di una squadra pronta a segnare senza riuscirci (Nainggolan e Florenzi i migliori tiratori), con quel Totti che ogni volta prendeva la mira, l'Olimpico tratteneva il fiato eppoi tutto quello sgonfiarsi di delusione. Ma poi, se non fosse stato per l'occhio di lince di un guardalinee, la Roma avrebbe rischiato il coccolone in un battibaleno: difesa distratta sul cross di Isla e Peluso di testa in gol. Il guardalinee ha visto la palla uscire dal campo sulla traiettoria.

Immaginabili i mugugni juventini, conditi da qualche decisione arbitrale non gradita (valutazione di alcuni falli).

Ma poi che dire quando la Roma si è svegliata dal torpore che la stava prendendo ed ha mandato al bello il suo orizzonte? Una gran azione condotta da Pjanic, prolungata da Strootman sul filo del fuorigioco e conclusa dall'acrobatico destro- colpo di kung fu di Gervinho, ha chiuso il discorso e messo la Juve nella cuccia e la sua difesa nell'imbarazzo. Cuccia di bull dog digrignanti, non certo di mansueti amiconi. In campo c'erano già Llorente e Tevez, ma se nel calcio esiste una logica, ieri sera è stata rispettata.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica