Ha scontato la squalifica per il discusso caso di doping al Tour 2010 (clenbutenolo secondo la giustizia, una bistecca “pompata“ secondo la sua difesa), ha incassato in silenzio dicerie e umiliazioni, ma alla fine è tornato. Forte come prima. Magari non ancora irresistibile, ma certamente fortissimo di spirito.
Al termine di tre settimane spettacolari, tutte giocate sul duello spagnolo con Rodriguez e Valverde, Alberto Contador sfila in trionfo per i viali di Madrid, andando a vincere la corsa a tappe più avvincente degli ultimi anni, nettamente più bella dell’ultimo Tour e dell’ultimo Giro. Per Contador è il secondo successo nella corsa di casa.
Stavolta, trovandosi in serio imbarazzo in montagna contro un Rodriguez fortissimo, Alberto ha scelto la carta dell’imprevedibilità: mortificati tutti i suoi - innumerevoli - attacchi in salita, a metà dell’ultima settimana, dopo il giorno di riposo, è andato a prendersi la vittoria in una tappa di media difficoltà, niente più che un saliscendi, giocando sul coraggio, sulla fantasia, sulla sorpresa, dimostrando che i fuoriclasse possono colpire su qualsiasi terreno. Dopo quel giorno, la sua corsa è diventata pura amministrazione: ieri, nell’ultima sfida sul terribile Angliru, gli è bastato contenere il distacco da Rodriguez per mettere in banca il successo. L’ultima tappa-passerella di Madrid è andata a Degenkolb, per lui poker di sprint, stavolta davanti a due italiani, Viviani e Bennati. La classifica finale premia Contador, secondo è Valverde a 1’16’’, terzo Rodriguez a 1’37’’.
E adesso appuntamento per tutti al Mondiale d’Olanda, fra due domeniche: per la Spagna non sarà facile essere squadra, con tre leader così forti e così rivali.
Stavolta, trovandosi in serio imbarazzo in montagna contro un Rodriguez fortissimo, Alberto ha scelto la carta dell’imprevedibilità: mortificati tutti i suoi - innumerevoli - attacchi in salita, a metà dell’ultima settimana, dopo il giorno di riposo, è andato a prendersi la vittoria in una tappa di media difficoltà, niente più che un saliscendi, giocando sul coraggio, sulla fantasia, sulla sorpresa, dimostrando che i fuoriclasse possono colpire su qualsiasi terreno. Dopo quel giorno, la sua corsa è diventata pura amministrazione: ieri, nell’ultima sfida sul terribile Angliru, gli è bastato contenere il distacco da Rodriguez per mettere in banca il successo. L’ultima tappa-passerella di Madrid è andata a Degenkolb, per lui poker di sprint, stavolta davanti a due italiani, Viviani e Bennati. La classifica finale premia Contador, secondo è Valverde a 1’16’’, terzo Rodriguez a 1’37’’.
E adesso appuntamento per tutti al Mondiale d’Olanda, fra due domeniche: per la Spagna non sarà facile essere squadra, con tre leader così forti e così rivali.
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