«Rock» Wiggins le suona a tutti Dopo il Tour fa poker di ori

È decisamente rock e per nulla lento. Fila via veloce come un treno, senza un sussulto, senza un'indecisione e senza alcuna sbavatura. Bradley Wiggins il rockettaro in bicicletta le suona nuovamente a tutti, con assoluta calma, ma con altrettanta veemenza. Dopo il Tour l'ennesimo oro olimpico, ieri, nella prova a cronometro. Dopo Atene e Pechino, ecco Londra, per celebrare la quarta medaglia d'oro, la settima della sua personalissima collezione, visto che oltre ai quattro titoli olimpici, ci sono un argento e due bronzi.
Ciclista rock'n'roll (o meglio, mod), a tratti ruvido e scorbutico: «detesto l'ovvio». Basettoni anni Settanta, frangia e capello squadrato, tatuaggi all over, Wiggins rappresenta la quintessenza dello stile Mod, che in Gran Bretagna fa rima con la musica degli Who e di Paul Weller, con la Lambretta e una serie di altri simboli definiti mod appunto.
I tatuaggi coprono parte del suo corpo. Cosa leggervi? I nomi dei suoi figli, Ben e Isabelle. Il suo idolo è appunto Paul Weller. All'Indipendent ha dichiarato recentemente che i messaggi di congratulazioni dopo la vittoria al Tour di Johnny Marr e Robbie Fowler lo hanno eccitato ancor più di quello ricevuto da sua Maestà la Regina, destando scandalo tra i benpensanti inglesi. «Mia moglie era estasiata perché la Regina ci aveva mandato una lettera - ha raccontato -. Io le ho detto "Fuck the Queen…"», a quel paese la Regina… Anche se poi i responsabili comunicazione del bizzarro trionfatore del Tour si sono dati da fare per spiegare che quel modo di dire ha uno spiccato senso dell'umorismo (e molto british indeed). Nella sostanza, per sua Immensità Bradley Wiggins, calcio e rock'n'roll valgon ben più di qualsivoglia endorsement reale.
Fuoriclasse assoluto fino al 2008 su pista, tanto da vincere 6 titoli mondiali (tre nell'inseguimento individuale, due nell'inseguimento a squadre e una nell'americana in coppia con Cavendish, ndr), e quattro ori olimpici (Atene e Pechino, due individuali, uno a squadre, più quello di ieri nella crono su strada), ha conosciuto anche la depressione e l'alcolismo. Poi da "bad boy" è diventato modello d'impegno e dedizione.
È decisamente rock e per nulla lento, Bradley Wiggins. Ieri ha dominato la sfida contro il tempo fermando il cronometro in 50'39". Wiggo ha preceduto il tedesco Tony Martin di 42", il connazionale Chris Froome di 1'08", l'americano Taylor Phinney di 1'58" e il nostro Marco Pinotti, quinto classificato a 2'09". Ottima la prestazione dell'ingegnere bergamasco della Bmc che ha fatto meglio dell'acciaccato Fabian Cancellara (oro a Pechino 2008 e caduto nella prova in linea sabato scorso, ndr), sesto a 2'13".
Oro e bronzo alla Gran Bretagna, dopo aver fatto primo e secondo al Tour de France.

Sempre loro due, la strana coppia del ciclismo mondiale: Bradley Wiggins il ciclista più rock del mondo e Chris Froome, keniano bianco (nato a Nairobi), cresciuto in Sudafrica e ora anche lui componente della nuova armata britannica su due ruote. Un pistard che scala le montagne e uno scalatore che va come un treno a cronometro. Dio salvi la Regina, ma ci salvi anche da questi due.

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