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Roma, capitan Nainggolan stavolta usa la lingua del gol

Il belga con la fascia reagisce dopo il video sulla Juve Dzeko fa diciotto ma sbaglia un altro rigore sullo 0-0

Roma, capitan Nainggolan stavolta usa la lingua del gol

All'Ezio Scida di Crotone va in scena una gara fotocopia rispetto a quella di 4 giorni prima. Con la differenza che la Roma impiega venti minuti in meno della Juventus per spostare il «pullman» messo da Nicola a protezione del portiere Cordaz, concedendosi anche il lusso di fallire un rigore. Stesso canovaccio, stesso risultato e il lunghissimo sprint con i bianconeri e il Napoli può continuare.

Gli eroi della campagna calabrese che riconsegna il secondo posto in classifica sono il gladiatore Nainggolan e il Dzeko croce e delizia dei tifosi giallorossi. Il Ninja indossa la fascia di capitano (mancano però i romani Totti, De Rossi e Florenzi), un segnale chiaro da parte di Spalletti dopo i tre giorni di fuoco per l'exploit notturno del belga testimoniato dal video in cui a due tifosi aveva detto cose assolutamente censurabili. La sua risposta sul campo è tutta nel gol di classe, grimaldello di una sfida che poteva complicarsi nonostante il netto divario con i pitagorici. «Si è creato un caso in settimana ma lui non ne ha risentito - così Spalletti -. Radja è un campione, vive sempre sotto i riflettori in una sorta di Grande Fratello. Se lo lascio libero al rientro a Roma? Dormirà con me nel letto matrimoniale...». Intanto Nainggolan, arrivato a quota sei reti, ha già eguagliato il suo primato personale.

Il bosniaco aveva voglia di rompere il tabù-trasferta (nessun gol lontano dall'Olimpico da quasi 4 mesi), un paradosso in una stagione così prolifica per lui. Ma il secondo rigore fallito su tre calciati in stagione - stavolta non ha spedito il pallone in tribuna ma sui tabelloni pubblicitari -. sembrava un brutto presagio. «La prossima volta lo lascio ad altri, ma può succedere, niente di grave», così il bomber della Roma. Che poi si rifà con il tocco sotto porta dopo l'ottimo cambio di gioco di Paredes per Salah (buono il suo rientro, dell'egiziano gli assist per i due gol). «In serie A non è mai facile vincere, ma noi siamo la Roma e dobbiamo cercare di fare i tre punti con tutti, io poi voglio dare sempre di più e lo dimostrerò nelle prossime partite», le parole di Dzeko che colpisce anche un palo, il sesto in stagione. I 18 gol in 24 partite di campionato lo mantengono in corsa per la Scarpa d'Oro, dietro Cavani e alla pari di Suarez nella speciale classifica dei bomber europei.

Nicola appronta di fatto un doppio pullman davanti a Cordaz, con due linee a cinque negli ultimi venti metri per bloccare la velocità delle ali giallorosse e gli inserimenti dei centrocampisti, non aiutati da un attacco troppo statico. Una volta che il ritmo si alza, merito del vantaggio romanista sui titoli di coda del primo tempo, la truppa di Spalletti domina il gioco sfruttando meglio il campo e le verticalizzazioni e colpendo anche un altro legno con Fazio. «Una buona vittoria, siamo sempre stati in controllo del match, a Crotone c'è un pubblico caldo che partecipa molto e una squadra ben messa in campo nonostante la brutta classifica», così Spalletti. Protagonista di un siparietto con un tifoso di casa che lo insultava dalla tribuna: «Dopo tanti minuti di insulti subiti, mi sono messo fermo lì ad ascoltarlo, anche per non sfuggire...», ironizza il tecnico della Roma.

Che festeggia l'undicesima gara senza gol subiti da Szczesny - nessuno come lui in A, nemmeno Buffon fermo a quota 9 - e guarda con fiducia al ciclo terribile di 6 gare in venti giorni tra campionato, Europa League e derby di Coppa Italia con la Lazio.

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