Il taglio del nastro della serie A toccherà alle romane, evento quanto meno curioso nell'anno del Giubileo straordinario. Che la storia dice essere fortunato per le squadre della Capitale. Alle 18 la Roma che sfida al Bentegodi - dove non perde da 19 anni - il Verona di Luca Toni e Pazzini, due calciatori mai dimenticati in casa giallorossa: uno con i suoi gol stava per riportare lo scudetto a Trigoria, l'altro quando vestiva la maglia della Samp affossò le speranze di titolo di Totti e compagni. Alle 20.45 in campo la Lazio che sfiderà all'Olimpico il Bologna, con i tecnici Pioli e Rossi a confronto con il loro passato.
Rudi Garcia (che ha vinto per 2-0 le prime due partite di apertura con i giallorossi) inizia la sua terza stagione romanista e di sicuro pensa a come finì il terzo anno da tecnico del Lille: la doppietta scudetto-coppa di Francia interruppe un digiuno di quasi 60 anni. A Trigoria aspettano il titolo solo da 14, ma il condottiero francese vuole replicare quelle emozioni: «Dobbiamo essere all'altezza del destino della Roma che è quello di vincere». Ma evidentemente Garcia ha imparato la lezione dell'ultima stagione: niente proclami, quindi, ma la consapevolezza di un certo ottimismo che circonda l'ambiente. «Vedo che ci sono convinzioni forti anche fuori da Trigoria, chiedo a tutti di remare nella stessa direzione - così l'allenatore di Nemours che vola basso -. Abbiamo grandi ambizioni e io non sono cambiato, sono qui per vincere titoli e faremo di tutto per farlo, sapendo però che l'obiettivo primario è sempre la qualificazione alla Champions. Il gap con la Juve è diminuito? Lo dirà il campo».
In attesa del nuovo sponsor sulle maglie (la Turkish Airlines, 7 milioni a stagione ovvero la metà di quanto chiedeva la Roma), la curiosità è per il nuovo centravanti, lo Dzeko già accostato dai tifosi al Batistuta dell'anno dello scudetto. Totti inizierà oggi in panchina la sua 24ª stagione in serie A, a una dal record di Paolo Maldini: era dal 2008 che non era titolare alla prima, ma allora era infortunato. «Lui e Dzeko insieme? Non è un'eresia. Avere Totti è una fortuna, ma compirà 39 anni e non può giocare tutte le gare senza perdere brillantezza», precisa il francese che potrà contare al debutto su un attacco atomico (completato da Iago Falque e Salah) ma avrà una difesa in emergenza (dove Szczesny ha vinto il ballottaggio con De Sanctis) in attesa degli ultimi colpi di mercato.
A Formello nessuno lo dirà mai, ma più che all'esordio con il Bologna, la Lazio pensa al ritorno del preliminare di Champions con il Leverkusen. Il segnale lo darà Pioli con l'undici iniziale: turnover mirato in tutti i reparti. Un anno fa la sua avventura sulla panchina biancoceleste non partì bene, ma la stagione poi fu un crescendo fino alla conquista del terzo posto. «Sarà un campionato difficile, la Juve è di nuovo davanti a tutte, poi ci sono le solite 6-7 squadre a giocarsi i primi posti», così Pioli che non vuole uscire da quel gruppetto.
Stasera niente tifo in curva Nord (in polemica contro la decisione del prefetto Gabrielli di creare delle barriere divisorie al suo interno) e niente contributo dei suoi centravanti Klose e Djordjevic.
Giocherà Keita, reduce dalla bella serata europea, ma il tecnico strizza l'occhio a Gilardino, uno degli obiettivi di mercato («l'ho allenato con piacere in passato, è un grande»). È tornato Stefano Mauri, che riprenderà la maglia numero 6 ma non la fascia di capitano per ora sul braccio di Lucas Biglia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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