Valencia. Non è solo un test. È una cartina tornasole. Ma il sole non c'era. Per questo Valentino Rossi e la Yamaha tutta si sono spostati nella notte ad Aragon, altra Spagna rispetto a Valencia. Zero pioggia si spera. Non è solo un test perché cronometro e prime sensazioni di guida saranno le risposte alle molte, troppe domande che Valentino Rossi ha avuto modo di farsi in questi due infelici anni di matrimonio ducatista. Era solo la moto o sono anche io? il quesito più importante di tutti. Da oggi lui saprà. Noi sapremo meno perché non sarà semplice, soprattutto all'inizio, decifrare le risposte del cronometro. Quanto a ieri, la seconda «era Rossi» in Yamaha è ufficialmente iniziata alle 10.05. Valentino ha spiazzato tutti, soprattutto la televisione che lo aspettava per la diretta delle 10.30. Non ha resistito. È montato in sella prima del previsto. Solo pochi giri sull'asfalto umido per capire se tutto era come allora. In rodaggio, in questi giorni è e sarà lui, non la moto. Moto campione del mondo con Lorenzo. Più tardi, nonostante la pioggia e il freddo, Valentino si è rimesso al lavoro. Sotto l'acqua battente con le gomme rain altri 25 giri davanti all'attento Jorge Lorenzo, il compagno di squadra che ha ritrovato a ruoli invertiti: ora è lui il team leader.
In Ducati, sulla sua ex e non rimpianta moto, è salito Andrea Dovizioso (e anche Iannone su quella del team satellite Pramac). «Non abbiamo potuto girare sull'asciutto» ha detto il Dovi che ha lasciato la Yamaha, «però l'importante è stato fare chilometri. Sono contento del tempo. È anche meglio di come sono andato nel week-end del Gp».
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