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Sampdoria ammessa in Europa League

Da Nyon, sede dell'Uefa, è arrivato il via libera per la squadra allenata da Walter Zenga. L'Inter resta fuori

Sampdoria ammessa in Europa League

Buona notizia per i tifosi blucerchiati. La Sampdoria è stata ammessa all’edizione 2015-16 dell’Europa league. Prende il posto del Genoa, che non ha ottenuto la licenza Uefa, e partirà dal terzo turno preliminare. Gli avversari della squadra di Zenga verranno resi noti il prossimo 17 luglio. L’ammissione della Samp era a rischio a causa del patteggiamento nell’estate 2012 per il caso scommesse in cui era rimasto coinvolto un tesserato dei blucerchiati, Stefano Guberti. Lo statuto Uefa, infatti, prevede l’esclusione dalle coppe per le società coinvolte per responsabilità diretta o oggettiva, dopo il 2007, "in attività che tentino di prestabilire o influenzare il risultato di una partita nazionale o internazionale". Ma, forte anche del precedente dello scorso anno del Torino - la squadra granata fu ammessa nonostante una situazione simile - la società genovese è riuscita a ottenere il via libera da Nyon.

Deve rassegnarsi a stare fuori dall’Europa l’Inter che, classifica alla mano, sarebbe stata ripescata in caso di bocciatura della Samp.

Molto soddisfatto il presidente Massimo Ferrero: "Non ho mai avuto dubbi e l’ho sempre detto. Con orgoglio, con fair play e con la maglia più bella del mondo rappresenteremo Genova, la Liguria e l’Italia in Europa. Ho sempre creduto e sempre continuerò a credere nella buona fede della Sampdoria, nella serietà e nella preparazione dell’Uefa e della Figc - aggiunge il numero uno della Sampdoria -. Ringrazio tutti, in particolare il pool di legali che ci ha seguito in questa vicenda, e sono felicissimo per la Sampdoria e per i suoi magnifici tifosi, che immagino contenti come me, come tutta la società e la squadra in questo momento. Se a qualcuno il mio modo di vivere il calcio con amore e semplicità può aver dato fastidio, oggi quel qualcuno sicuramente festeggia con me per il gol che abbiamo realizzato nei palazzi.

Avrei preferito segnarlo in campo, e anche in questo caso sono stato il primo a dirlo, ma evidentemente era un segno del destino internazionale che per andare in Europa saremmo dovuti passare dalla Svizzera".

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