Sarà l'uomo al posto giusto per tranquillizzare Gattuso

Sarà l'uomo al posto giusto per tranquillizzare Gattuso

B asta la parola. Anzi: bastano un nome e un cognome, Paolo Maldini e la luce torna a vedersi nel mondo Milan dopo l'eclissi cinese durata 15 mesi. I nove anni vissuti fuori dal suo habitat naturale non sono passati invano. Tre volte, in precedenza, Maldini si è avvicinato al Milan, tre volte è rimasto a guardare. La prima, con Berlusconi al comando, quando gli offrirono, a fine carriera, la responsabilità del settore giovanile, la seconda quando Barbara tentò un golpe per estromettere Galliani che papà Silvio arrestò sul nascere, la terza quando Fassone gli offrì una poltrona vuota e Paolo, capita l'antifona, rifiutò con educazione. È arrivata l'occasione giusta che gli consente di salire a bordo mentre il Milan è in viaggio verso la ricostruzione finanziaria e tecnica e un futuro ricambio di proprietà. Adesso il club ha una struttura solida, milanista nel dna, di grande fascino e credibilità non solo presso il popolo dei tifosi, che può e deve completarsi con il capo azienda, l'ad (da convincere Gazidis chè su Gandini c'è qualche opposizione interna) chiamato a occuparsi anche di questioni politiche (Uefa, Lega, diritti tv, stadio) vitali per il calcio attuale.

Dalla descrizione del ruolo, si è capito che Maldini è destinato a diventare il numero uno in materia di rapporti con la squadra e in particolare con l'allenatore. E proprio qui c'è, non detta, la missione principale: tranquillizzare il suo amico Gattuso del quale ha apprezzato, in tempi non sospetti, il lavoro svolto. Sappiamo bene che l'idea di calcio di Leonardo - al netto di qualche rancore personale maturato tra i due, ora superabile - non coincide perfettamente con quella del giovane tecnico mentre la sintonia con Paolo è totale.

La presenza di Maldini al fianco di Gattuso contribuirà ad allontanare i fantasmi che hanno popolato le cronache rossonere di questi ultimi tempi (i probabili contatti con Conte) e a discutere dei possibili nuovi innesti in squadra sapendo di potersi fidare reciprocamente uno dell'altro.

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