L'uomo in meno

Gli "sfregi", poi le "umiliazioni" Ecco cosa sta succedendo all'Inter

Il centrocampista danese, al netto delle incomprensioni con Antonio Conte, ha dimostrato di non essersi integrato a pieno in Serie A e all'Inter. Dopo nemmeno un anno il suo addio appare scontato

Gli "sfregi", poi le "umiliazioni" Ecco cosa sta succedendo all'Inter

L'Inter di Antonio Conte ha ottenuto tre vittorie nel giro di 7 giorni che fanno ben sperare per il prosieguo della stagione: 0-3 sul campo del Sassuolo, 2-3 in Champions League sul campo del Borussia Moenchengladbach e 3-1 contro il Bologna di Sinisa Mihajlovic. L'unica faccia triste della vittoriosa serata di San Siro è stata quella ormai nota di Christian Eriksen utilizzato da Antonio Conte per gli ultimi due minuti di recupero e a risultato ormai acquisito. A molti tifosi nerazzurri e addetti ai lavori, però, tutto questo è sembrato irrispettoso, quasi uno "sfregio" nei confronti di uno dei giocatori più talentuosi sul panorama calcistico internazionale.

Da leader a peso

Eriksen, arrivato a fine gennaio 2020 dal Tottenham per una cifra vicina ai 20 milioni di euro, essendo in scadenza a giugno, finora è stato più un peso che una risorsa per l'Inter e la colpa non può essere tutta di Conte. Dalla presentazione in pompamagna presso la Scala di Milano ora il danese si ritrova di fatto alla porta del club di viale della Liberazione. Il tecnico salentino ha provato a cambiare modulo per permettere all'ex Ajax di performare al meglio ma anche da trequartista il 28enne danese ha steccato in più di una circostanza, non tanto a livello tecnico quanto a livello tattico e fisico dimostrandosi non proprio adatto al campionato italiano e con la testa già da un'altra parte. Per questa ragione l'uomo in meno di questa settimane è proprio Eriksen che non è mai riuscito ad entrare nella testa del suo allenatore, che di solito riesce sempre a tirare fuori il meglio dai propri giocatori.

Numeri impietosi

Fino a questo momento Eriksen ha messo insieme 36 presenze condite da 4 reti nella sua triste esperienza all'Inter. Le quattro marcature, tra l'altro, sono state messe a segno tutte nella passata stagione. In questo 2020-2021 il rendimento del danese è calato vistosamente con Conte che gli ha regalato 4 presenze da titolare su 15 partite tra campionato e Champions League. L'ex Tottenham non è mai riuscito a rendersi utile alla causa nerazzurra e forse anche il fatto di non essersi ambientato in Italia può aver influito sul suo scarso rendimento.

216 minuti totali giocati, zero assist e zero gol per un giocatore da oltre 140 reti in carriera tra nazionale e club più un numero considerevole di assistenze per i suoi compagni. Questi numeri descrivono a pieno la situazione negativa che sta vivendo questo grande giocatore con la maglia dell'Inter. "Voglio aiutarlo, Christian è un grande giocatore, un fuoriclasse. Gli posso consigliare di imparare la lingua per integrarsi meglio", queste le parole di Romelu Lukaku di qualche giorno fa che fotografano a pieno la situazione di un giocatore che sembra solo lontano parente di quello ammirato in Premier League per anni agli Spurs.

Le strade si separeranno?

Ad oggi sembra ipotizzabile che le strade si separeranno con l'Inter che tenterà di accontentare il suo assistito che pare abbia già chiesto alla società la cessione a gennaio. Un ritorno in Premier League sembra l'ipotesi più concreta ma anche il Psg e il Milan tenteranno di portarlo alla corte di Tuchel e Pioli. Una cosa è certa: l'Inter vorrà rientrare dell'investimeno fatto un anno fa e tratterà dunque una cessione alle sue condizioni. A distanza di 11 mesi, però, si può affermare con certezza come abbiano perso tutti: da Conte, al giocatore fino ad arrivare alla società che non è riuscita a fare da collante tra calciatore e allenatore.

Un'altra cosa però è ancora più chiara: al netto delle "umiliazioni" subite dal giocatore nelle ultime due partite dove ha giocato cinque minuti più recupero e soli due minuti di recupero anche lui avrebbe potuto dare di più sia in partita che in allenamento per mettere in difficoltà il suo allenatore. Per questa ragione nonostante Conte si sia tirato dietro uno sciame incredibile di critiche anche Eriksen è responsabile di questo fallimento tecnico, economico e tattico ed è dunque l'uomo in meno di questa settimana.

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