Scaroni: «Entro la fine del 2018 sanzioni Uefa e futuro S.Siro»

A Natale non sappiamo ancora se ci sarà Gattuso in panchina e a che punto sarà il Milan in classifica, di sicuro sappiamo già cosa avrà deciso l'Uefa in materia di Fair play finanziario e che diventerà definitiva la scelta dello stadio San Siro in condivisione con l'Inter. Sono questi i due appuntamenti fondamentali sul futuro rossonero fissati da Paolo Scaroni, presidente del club posseduto dal fondo Elliott al termine dell'assemblea dei soci durante la quale sono stati annunciati anche un paio di aggiustamenti finanziari per mettere al sicuro i conti e i futuri bisogni finanziari del club. «Entro fine anno l'Uefa deciderà le sanzioni, difficile non prendano provvedimenti» la previsione del neo-presidente. L'azionista, d'altronde, ha accantonato a bilancio 18 milioni di euro in vista di una probabile multa mentre gli uffici di Nyon hanno congelato le quote spettanti dalla disputa dell'Europa league che ammontano a circa 2,5 milioni. Esiste però anche l'altra faccia della medaglia.

«Il marchio Milan tira ancora a dispetto delle ultime stagioni non esaltanti, siamo tornati credibili con le banche. Fatturiamo però la stessa cifra del 2003 e ai ricavi dobbiamo dedicare la massima attenzione l'altro passaggio di Scaroni che prelude all'accordo di factoring con Unicredit e BPM per circa 80 milioni di euro a un tasso del 2,5% per tre anni. Il cambio di rotta rispetto al recente passato è avvenuto invece sulla società aperta in Cina che doveva servire, in epoca Fassone, a garantire grandi investimenti. «Siamo sempre interessati al mercato cinese ma nel frattempo, per segnalare la discontinuità, abbiamo spostato la sede da Pechino a Shanghai» l'aggiornamento di Scaroni.

Il finale è diventato una sorta di avvertimento in codice al tecnico Rino Gattuso: «Vogliamo più sponsor e marchandising ma se i risultati sportivi saranno deludenti anche i primi saranno deludenti. Le due cose vanno di pari passo. Se non è un monito poco ci manca.

FOrd

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