Atleti contro i russi dei corpi militari

Scherma, polemica per la "riammissione"

Atleti contro i russi dei corpi militari
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Il Mondiale di scherma a Tbilisi al via domani parte già nel segno delle polemiche per la riammissione degli atleti russi come neutrali. 447 schermidori ed ex schermidori di 56 nazioni hanno firmato una lettera per chiedere al massimo organismo mondiale (FIE) di fare più controlli sul loro status e impedire agli atleti della Russia di gareggiare nelle prove a squadre, in quanto "in opposizione agli attuali orientamenti del Cio. Continuare a sfidare le loro linee guida potrebbe portare alla rimozione del nostro sport dalle Olimpiadi, il che sarebbe devastante".

Fra i firmatari anche lo sciabolatore azzurro Gigi Samele, compagno della campionessa ucraina Olga Kharlan che ha acceso il dibattito con un post sui social al veleno in cui ha mostrato degli screenshot (foto in alto) di alcune sciabolatrici russe in posa con Vladimir Putin o i suoi ministri. Tra le atlete in questione ci sono le olimpioniche Sofya Velikaya, Olga Nikitina e Yana Egorian, tesserate per il Cska, il gruppo sportivo dell'esercito russo. È per questo motivo che la Kharlan, fuggita tre anni fa dall'Ucraina con l'aiuto di Samele, li ha definiti "assassini in tenuta sportiva" e ha scritto: "Le schermitrici russe sono state ammesse a partecipare ai Mondiali e fanno parte dell'esercito russo. Entrambe hanno abbracciato Putin. In tantissime foto, indossando divise militari, decorate con medaglie del Cremlino, sorridendo nei giorni in cui i nostri bambini stanno morendo. Loro sono stati fatti entrare. Non i neutrali, non chi ha condannato la guerra".

Nell'ultima edizione iridata di Milano 2023, si era rifiutata di stringere la mano alla sua avversaria russa, Anna Smirnova. Un gesto che ha portato alla squalifica di Kharlan, come da regolamento della FIE, salvo poi essere riammessa in gara. Il Cio l'ha riabilitata anche per l'Olimpiade di Parigi, dove ha conquistato la medaglia di bronzo.

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