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La Turchia adesso vuole ​rubarci pure gli Europei

L'Italia non garantendo ancora la riapertura degli stadi al pubblico rischia di perdere la partita inaugurale degli Europei contro la Turchia. Istanbul è in agguato ma anche Russia e Ungheria attendono con fiducia

La Turchia adesso vuole ​rubarci pure gli Europei

Mancano esattamente 60 giorni alla partita inaugurale di Euro 2020 (posticipato al 2021 per via della pandemia da coronavirus) e ci sono già alcune tensioni sull'asse Italia-Turchia che caso vuole sarà anche il match d'apertura della competizione, itinerante, che si disputerà a Roma allo stadio Olimpico l'11 giugno tra la nazionale di Mancini e quella di Senol Gunes. Secondo quanto riporta La Repubblica, infatti, Erdogan vorrebbe soffiare la partita d'esordio a Roma per portarla in Turchia dove il prossimo 29 maggio, allo stadio Ataturk di Istanbul, si disputerà la finale di Champions League e la partita sarà aperta al pubblico.

Erdogan è pronto a sferrare l'attacco decisivo all'Italia dove regna ancora l'incertezza sulla riapertura degli stadi e una competizione così importante come Euro 2020 non può prescindere dalla presenza del pubblico, anche ridotta e contingentata. Istanbul, però, non è l'unico piano B in atto anche perché ci sarebbe la Russia di Vladimir Putin pronta a scalzare l'Italia spostando così la partita d'esordio a Mosca ma non solo, dato che anche l'Ungheria di Orban con Budapest resta sorniona in attesa di prossimi sviluppi. In fila anche l'Inghilterra di Johnson che forte della campagna di vaccinazione contro il Covid-19 in fase avanzata potrebbe anche proporre Londra come alternativa credibile dato che ospiterà già le semifinali e la finale degli Europei.

Gli scenari

L'Esecutivo dell'Uefa si riunirà il 19 aprile per decidere sul da farsi anche se già a metà di questa settimana potrebbe già arrivare una presa di posizione da parte del governo del calcio europeo. Il rischio è che si possa creare un caso diplomatico dato che questo è un Europeo itinerante che si giocherà in ben 12 stati. A Roma oltre a Italia-Turchia si giocheranno anche le altre due sfide della nazionale di Mancini, il 16 giugno contro la Svizzera e il 20 contro il Galles più un quarto di finale.

Fino a questo momento le città "promosse" dall'Uefa per questo Europeo sono 8 su 12 ovvero Baku, San Pietroburgo, Copenaghen, Londra, Glasgow, Budapest, Amsterdam e Bucarest che hanno garantito la presenza di almeno il 25% degli spettatori. Quelle per ora sospese e in bilico sono appunto l'Italia con Roma, la Germania con Monaco di Baviera, la Spagna con Bilbao e l'Irlanda con Dublino. Serve il nulla osta dei governi nazionali e in particolare delle autorità sanitarie per approvare l'apertura degli impianti agli spettatori.

Pare che in Germania la situazione si stia sbloccando con il sì al 25% degli spettatori sugli spalti mentre la Spagna potrebbe spostare la sede da Bilbao a Siviglia o addirittura nella capitale Madrid. L'Irlanda, invece, è quasi certa la rinuncia di Dublino e verrà quasi certamente rimpiazzata da Londra o Manchester. L'Italia resta in bilico ma sarebbre una perdita troppo grande per il Bel Paese, soprattutto in termini di immagine, rinunciare ad ospitare partita d'esordio più altre tre per non aprire l'Olimpico al pubblico.

L'Italia è in bilico ed è quei che entrerebbe in gioco la Turchia che non è stata tra i 12 paesi prescelti ma che ha già garantito che riaprirà gli impianti al pubblico con il 50% degli spettatori. La vicinanza a Baku, altra sede già designata, rende poi logisticamente tutto pefetto o quasi e tutto ciò mette in una condizione di pericolo l'Italia che dovrà guardarsi le spalle anche da Russia e Ungheria, quest'ultima ha promesso di arrivare a riempire lo stadio al 100% dei posti con un rigido protocollo d'ingresso.

Cosa succederà

Il professor Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e coordinatore del Comitato tecnico scientifico, ha dichiarato che verrà fatto ogni sforzo per consentire la disputa della gara inaugurale degli Europei all'Olimpico di Roma:"Verrà fatto ogni sforzo per consentire la disputa della gara inaugurale degli Europei a Roma e delle altre tre partite. Su questo non c'è alcun dubbio".

"Come CTS, premesso che la scelta spetta alla politica, c'è massima disponibilità a valutare la presenza del pubblico, considerando anche gli spostamenti di tifosi e gruppi squadra. Sarebbe auspicabile che UEFA lasci un po' più di tempo, perché è difficile fare una previsione per un evento che si terra' tra due mesi", ha aggiunto il professore.

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