Ciclismo

Se la "corsa del carbone" ora pedala per l'ambiente

La corsa del carbone spostata per ridurre la Co2

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La corsa del carbone spostata per ridurre la Co2. La Roubaix potrebbe finire tra due anni ad ottobre, come accaduto per questioni pandemiche due anni fa, quando a vincere quell'edizione che ancora oggi fa storia fu il nostro Sonny Colbrelli. Greta Thumberg non c'entra niente, anche se il presidente dell'Uci, David Lappartient, un occhio all'armonizzazione del calendario mondiale e al green ce lo butta di sicuro.

Come sapete, il calendario delle Classiche Monumento inizia sempre nel mese di marzo con la Sanremo, che apre la stagione delle corse di un giorno. Si passa poi ad aprile con il Fiandre, la Roubaix e la Liegi per finire ad ottobre con Il Lombardia ma il calendario in futuro potrebbe cambiare: Roubaix e Fiandre, per esempio, potrebbero essere spostate in autunno.

A dichiararlo è il presidente Lappartient in una intervista a DirectVelo. «A causa del Covid siamo stati costretti a spostare entrambe le corse a ottobre, ma alla fine i tifosi hanno pensato che l'idea fosse stata fantastica: non è che dobbiamo assolutamente rifarlo, ma non possiamo neanche escluderlo».

Due le direttrici che sono alla base del riordino del calendario: primo, evitare qualsiasi sovrapposizione tra le gare di WorldTour; secondo, ridurre al minimo gli spostamenti e quindi l'impatto ambientale con emissioni di Co2. «Il periodo delle Fiandre è l'esempio perfetto: i corridori rimangono nella stessa zona per tre settimane e questo è un bene per tutti. Dobbiamo davvero evitare di dover andare dai Paesi Bassi al sud della Spagna e poi di nuovo in Inghilterra, per esempio».

La classica del pavé e del carbone potrebbe diventare quindi la classica delle foglie morte, sempre che non ci sia nel frattempo il solleone.

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