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Se l'uomo forte dello sport si chiama dio denaro

Se l'uomo forte dello sport si chiama dio denaro

Ci siamo sbagliati. Il carnevale non è stato sospeso. Ce lo ha regalato il mondo del pallone con una profusione di chiacchiere che la metà sarebbe bastata per fare un'indigestione. Dirigenti che avrebbero fatto impallidire l'arte oratoria di politici d'altri tempi. L'ultimo Marotta che, dopo weekend mediatico, ha sentito l'esigenza di puntualizzare il suo pensiero perché «il 9 marzo per Juventus-Inter è ipotesi di buon senso, ma va ampliato il ventaglio di proposte». Perché nessuno scambiasse le sue parole mattutine come un'apertura. Quindi l'accelerata all'ora dell'aperitivo: conference call del Consiglio di Lega e decisione. La conferma che se si vuole le soluzioni si trovano rapidamente, non come settimana scorsa che si è tergiversato per provare a trarre vantaggi personali. L'effetto collaterale è un weekend senza campionato, al massimo un paio di partite. Sarà un Monday night esagerato con Juventus-Inter a porte aperte. Almeno questa è la speranza, salvo che non vengano prorogate le restrizioni governative contro l'epidemia. Di fatto è l'auto-quarantena della A. Perché l'Italia, pallone o politica che sia, non ha un uomo o un governo forte che decida. Anzi uno ce l'ha, il Dio Denaro. È la grande differenza con chi dei soldi può fare a meno. Il Qatar non si è fatto problemi: niente MotoGP. La Cina ha cancellato il gp di F1. Lì a decidere sono i governi, qui il ministro Spadafora domenica ha detto: «Il calcio si organizzi». Pilatesco. E all'Italia del pallone resta Dal Pino, trattato peggio dell'albero di Natale Spelacchio. Non c'è nemmeno un Tebas che dica: «La Liga spagnola deve finire, anche a costo di giocare a porte chiuse». Punto. D'altra parte in Spagna in autunno hanno rinviato Barcellona-Real Madrid di due mesi per le tensioni in Catalogna. Nessuno ha parlato di campionato falsato. Dalle nostre parti si parla alla pancia dei tifosi ma si manovra per soluzioni a proprio vantaggio. Chiacchiere che stordiscono un sistema infettato da se stesso più che dal Coronavirus. Oltre ai dottori, si dovrebbero cercare anche i dirigenti. Alla fine restano solo le ceneri. Quelle che domani si ritroveranno tra le mani in Assemblea i presidenti del pallone.

Il carnevale è finito, ma la quaresima del pallone non prevede la penitenza.

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