Se persino la Germania premia l'onestà di Klose il commento 2

di Riccardo Signori

Consoliamoci, non siamo gli ultimi nella classifica dello sgomento facile. Almeno quando si tratta di fair play. Come tutti sanno il nostro calcio parla di fair play (non quello finanziario, peraltro sconosciuto) e quasi mai lo traduce in fatti. I giocatori credono che il termine sia tradotto dal sanscrito e pensano si tratti di un nuovo modello di play boy. I dirigenti lo predicano come un comandamento, ma dimenticano sempre la Bibbia a casa. Gli allenatori lo usano a comando, a seconda se l'arbitro... Dunque quando un tipo come Miroslav Klose dice all'arbitro: «Guardi che ho toccato il pallone di mano» piovono esclamativi, congiuntivi mal impiegati, sensazionalismo, per un paio di giorni dobbiamo sorbirci le prediche di tutti i fair player. E così in altri casi.
Però, di tanto in tanto, fa bene al nostro senso dell'orgoglio scoprire che anche gli altri si sgomentano, che le buone azioni calcistiche fanno eccezione agli occhi di tanti, non solo nostri. Insomma che davvero tutto il mondo è paese. È capitato che la Germania abbia premiato Klose, appunto in ricordo di quell'auto accusa durante la partita tra Napoli e Lazio in campionato. Premio consegnato dalla federcalcio tedesca prima dei due gol alla Svezia. «Non è stato un problema rispondere, quando l'arbitro mi ha chiesto se avevo toccato il pallone con la mano», ha raccontato Miro. «Ci sono tanti giovani che guardano il calcio in Tv e noi per loro siamo un modello». Perfetto nell'autocommentarsi. Degno di quel superiority complex che i tedeschi sentono dentro e non mancano di far notare soprattutto quando ci sono di mezzo gli italianuzzi, che nel calcio gli rifilano suonate ma sono così esagerati, irrispettosi, eccessivi, indisciplinati.
Però anche loro, i tedeschi, hanno provato stupore. E noi italiani dovremmo provare sorpresa per il loro stupore. Così eviteremmo sensi di autoflagellazione appunto per gli usi e costumi di cui sopra.
Klose, che non è nuovo ad atti di onestà calcistica (gli è già successo nel 2005 con la maglia del Werder Brema), di recente è stato premiato anche dalla Fiorentina con un premio dedicato al fair play. Premiato dalla Fiorentina e non dalla federcalcio. E qui chiudiamo il cerchio dello sbigottimento.

Perfino i tedeschi trasecolano per un atto di buona educazione, ma il premio a Klose arriva dalla federazione loro e non da quella nostra. Dov'è l'errore? È sempre tanto difficile passare dal fair play al fai qualcosa.

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