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Il secchione Hamilton in maschera. E i due Carlo credono nella Ferrari

Lewis si nasconde. Leclerc sulla Rossa: "Più semplice da guidare"

Il secchione Hamilton in maschera. E i due Carlo credono nella Ferrari

Al primo giorno di scuola sono ancora tutti in maschera. Colpa della pandemia e di una Formula 1 che ha permesso ai suoi eroi di girare troppo poco per raccontarci la verità alla vigilia della prima gara. Sfilano tutti e venti davanti alle telecamere. L'unica novità inventata dalla Fia è la domanda posta da un bambino. Fa tenerezza sentirne uno chiedere a Mick Schumacher chi è stato il suo idolo da bambino. Fa meno tenerezza chi prova farlo parlare del padre chiedendogli che cosa pensa del suo debutto. Mick è abituato a schivare i proiettili più insidiosi. Non si scompone, ma ci racconta di essere arrivato in Bahrain senza mamma Corinna. Da anni ormai balla da solo. Vedremo quanto riuscirà a divertirsi con la Haas che è la candidata al cucchiaio di legno della stagione. È qui per imparare. Come Antonio Giovinazzi che al suo fianco ha il solito maestro: «Posso ancora crescere anche guardando quello che fa Raikkonen, è un punto di riferimento». Kimi sorride e ribadisce che potrebbe anche non essere il suo ultimo anno.

Il primo giorno di scuola è il giorno del gioco delle coppie. Vanno ancora tutti d'accordo. Scherzano tra loro. Raccontano bugie come il Vettel di verde vestito: «No, non corro contro Lance, corro contro tutti» o il sempreverde Alonso: «Voglio tornare a vincere ma non c'è un obbiettivo temporale che ho fissato. Però non sono così vecchio...». I più divertenti sembrano essere Norris e Ricciardo. Certo se continueranno a ridere anche durante i briefing tecnici... Quelli che oggi sembrano andare più d'accordo sono i due ferraristi. Comincia l'era dei due Carli: Charles e Carlos sono più mascherati degli altri. «Andiamo d'accordo io e Sainz. Ma andava bene anche con Vettel, non voglio fare paragoni», assicura Charles che poi qualche parola fiduciosa se la lascia scappare. «La Ferrari di quest'anno è più semplice da guidare. Anche per la power unit è migliorata. Ma soltanto quando avremo spinto al massimo in qualifica, capiremo quanto siamo progrediti. Avrei voluto poter girare di più, ma sono pronto». «Io sono meno pronto di lui aggiunge Sainz - non c'è una regola precisa per adattarsi alla macchina. Dipende dalle sensazioni che la vettura dà, il feeling con il team».

Strana la coppia Red Bull. Per la prima volta ha un compagno tosto come Perez. Ma Verstappen ha un altro termine di paragone. Potrete battere la Mercedes? «Vedremo», risponde sorridendo con gli occhi. Il resto è nascosto dalla maschera. La stessa che indossa Lewis recitando la parte di quello che non è più favorito «sarà una battaglia più serrata quest'anno». Peccato Toto Wolff abbia raccontato come la Mercedes abbia nascosto un'altra arma segreta nel suo fondo.

Da oggi scherzeranno tutti un po' meno.

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