"Il segreto di Italmedaglia? Zero invidie e gruppo"

Tamberi: "Quando entrai quante gelosie". Jacobs: "Tokyo ci ha cambiato la testa"

"Il segreto di Italmedaglia? Zero invidie e gruppo"
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L'atletica azzurra sta vivendo la sua Grande Bellezza, doverosamente in maiuscolo. D'altronde, un'Italia così bella e vincente non si era mai vista. Dopo tre giorni, la Nazionale tricolore ha già ottenuto il miglior risultato di sempre agli Europei.

Con i 3 podi della mezza maratona (oro Crippa e squadra maschile, argento Pietro Riva) e il bronzo di Tecuceanu negli 800, infatti, l'Italia è salita a 15 medaglie (7 ori) superando le 12 (5 ori) di Spalato '90. Oltre la storia, chi lo avrebbe immaginato. È una squadra forte che viaggia a due velocità: doppiette nella gara più veloce (Jacobs primo e Ali secondo nei 100 metri) e in quella più «lenta» come la 20 km di marcia (con la Palmisano e la Trapletti). «Riescono a starci davanti pochi paesi, forse solo l'America», commenta fiero Crippa, che dopo aver vinto a Monaco 2022 in pista (10.000 metri) fa il bis su strada a Roma. Ma come si spiega quest'Italia così grandiosa? Jacobs, ancora d'oro nei 100 metri e leader della Nazionale, dice la sua: «Dopo Tokyo c'è stata un'evoluzione nel modo di pensare degli atleti. Lo leggi negli occhi dei compagni che non stanno andando alle gare per partecipare, ma per vincere. Io prima dei 100 non mi sono perso le gare di Fortunato, Furlani, Fabbri e Simonelli. È una squadra unita ed è un movimento che si rincorre».

E a proposito di rincorsa, tutti attendono quella di Gimbo Tamberi, che ieri si è qualificato alla finale dell'alto: è bastato un solo salto a 2,21 metri.

Domani sera (dalle 20.15) ci sarà anche Mattarella - che giovedì consegnerà al portabandiera di Parigi il tricolore - a spingere gli azzurri. «È un onore immenso sapere che verrà allo stadio per vedere la mia gara e la nostra Nazionale, fa capire quanto l'atletica sta arrivando e quanto si meriti l'attenzione di tutti quanti. Spero di fare divertire anche lui». È un'Italia da record, che rende felice il capitano: «Lo avevo detto che questa squadra avrebbe fatto cose stratosferiche - prosegue Tamberi -. È bellissimo viverle da dentro, è una squadra affiatatissima che prende energie l'uno dall'altro. Quando sono entrato in Nazionale, era l'esatto opposto. C'era un'invidia continua tra compagni. Adesso no. Prima si veniva a questi campionati con la paura di fallire, ora con la voglia di stupire. Questa fa tutta la differenza del mondo». Tra i nuovi protagonisti c'è Lorenzo Simonelli, oro nei 110 ostacoli con record nazionale, che ammette: «Ho visto Jacobs e gli altri vincere a Tokyo e mi sono detto: anch'io voglio provare a vincere».

C'è poi chi puntava a battere Jacobs: come Chituru Ali, 2° nei 100:

«Questo risultato è il preludio di una grande Olimpiade». A Parigi servirà spingersi oltre. «Devo andare a battere gli americani», si carica il pesista d'oro Fabbri. Quest'Italia regina d'Europa va alla conquista del mondo.

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