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Senna vive ancora 24 anni dopo. Evento-ricordo di "Io beco" Ayrton

In casa la sorella Viviane chiamava "Io beco" il grande campione. Giovedi sera l'evento-ricordo al teatro Fraschini di Pavia

Senna vive ancora 24 anni dopo. Evento-ricordo di "Io beco" Ayrton

Pavia - «Io beco» è il soprannome che la sorella Viviane aveva affibbiato ad Ayrton da bambino. E proprio «Io beco, Ayrton Senna, la storia di un uomo... la storia di campione», sarà il tema della serata benefica in programma giovedì sera al Teatro Fraschini di Pavia.

Sul palco si alterneranno giornalisti, fotoreporter, piloti e personaggi che hanno condiviso, con il campione brasiliano deceduto sulla pista di Imola l'1 maggio del 1994, gran premi e momenti di amicizia. Una serie di testimonianze, aneddoti, foto e filmati commentati da Angelo Parilla, Ezio Zermiani, Ercole Colombo, Ivan Capelli, Jo Ramirez, Mark Sutton, Mauro Forghieri e Paolo Montevecchi. Ospite della serata, animata dai giornalisti Carlo Genta e Barbara Pedrotti, il nipote di Ayrton, Bruno Senna, pure pilota.

Perché questo evento a Pavia? Ideatore di «Io beco» è Salvatore Apicella, il ristoratore pavese che ha trasformato la sua pizzeria «Bella Napoli», nel centro della città, in un museo dove si pranza e si cena attorniati da memorabilia di tanti campioni dello sport.

Tra questi, il più prezioso, custodito nel seminterrato, a pochi metri dai tavolini, è la monoposto-muletto della Williams messa a disposizione di Senna nel tragico Gran premio di Imola. A far da cornice alla monoposto ci sono tute, cappellini, caschi, guanti e una visiera autografata dal campione. Poco distante altri cimeli e tute da gara, alcuni dei quali appartenuti a Michael Schumacher.

«Io beco» avrà un fine benefico visto che l'evento è sostenuto anche dall'Instituto Ayrton Senna che si preoccupa di assistere e dare un futuro ai bambini brasiliani che vivono per strada.

Il ricavato della serata al Fraschini andrà ad alcune organizzazioni sociali, tra cui la «Fondazione Facchera» di Pavia.

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