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La serenità della Joya sarà l'arma in più "per non mollare i primi"

Allegri sa che potrebbe essere la gara della svolta. Fin qui nessun successo Juve con le 4 davanti

La serenità della Joya sarà l'arma in più "per non mollare i primi"

Torino. Potrebbe essere la partita della svolta. Quella vera, però. Perché, pur reduce da otto risultati utili consecutivi (sei vittorie e due pareggi), sono ancora in tanti a nutrire dubbi sulla reale forza della Juventus. Stasera, contro il Milan, arriverà insomma un verdetto quasi inappellabile: in caso di successo, i bianconeri avanzerebbero di nuovo prepotentemente la propria candidatura per un posto tra le prime quattro. E se un pareggio lascerebbe la situazione più o meno inalterata, un ko potrebbe avere invece conseguenze gravi, calcisticamente parlando si intende: a quel punto i bianconeri dovrebbero quasi rassegnarsi a lottare per l'accesso in Europa League, di sicuro non il palcoscenico ideale per chi da sempre sogna di essere protagonista ai massimi livelli.

«Dobbiamo restare attaccati al treno delle prime ha detto ieri Allegri, mai così indietro in classifica a questo punto della stagione da quando guida la Juve e arrivare a fine febbraio nelle migliori condizioni. Se adesso parlassimo di scudetto, racconteremmo cose che non hanno senso». Beata onestà intellettuale, viene da dire, pure perché la rimonta andrebbe fatta su più di una squadra. La Juve comunque si sente migliorata e pronta, per non dire addirittura fortissima: nelle ultime uscite è apparsa anche più cattiva e consapevole, in crescita dal punto di vista fisico. Adesso serve uno scatto in più, una prova da grande squadra contro una delle candidate al titolo. Una vittoria che nell'attuale campionato non è ancora arrivata affrontando una delle big che guidano il resto del plotone: contro le prime quattro della classe, Chiellini e compagni hanno finora raccolto solo tre punti sui dodici disponibili.

Troppo poco, certo: «Non è questione di vincere contro una delle prime quattro ancora Allegri ma di portare a casa la posta piena in una partita importante. Speriamo comunque che sia la prima volta». Dettaglio più o meno a margine - perché certi numeri qualcosa significano è che il livornese ha finora ottenuto contro Pioli undici vittorie e quattro pareggi in serie A, non venendone mai sconfitto. E anche la recente tradizione delle sfide al Meazza mette di buon umore il popolo bianconero: nelle ultime nove sfide che vi si sono disputate in campionato, la Juve ne ha vinte sei e perse solo tre.

Avanti, allora. Con Dybala che Allegri vede «molto sereno, sta meglio fisicamente e sta crescendo: questo lo aiuta perché è più libero nel giocare e si sente addosso meno responsabilità. Sono molto soddisfatto, credo ci darà parecchio da qui alla fine». Se non si rabbuierà per l'ormai stantia telenovela del rinnovo del contratto, la Joya potrebbe in effetti rivelarsi l'arma in più nella seconda parte di stagione: al Meazza contro i rossoneri, nei quattro precedenti vissuti indossando il bianconero, non ha però mai segnato e chissà che non sia la volta buona. Di altri ghirigori, tipo il mercato, non c'è traccia. «L'ho già detto e lo ripeto chiude Allegri -.

A parte Ramsey, che è in uscita, la rosa è questa e tale rimarrà».

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