Le sette vite di Walter&Bobo: di nuovo in gioco

Zenga allenerà il Wolverhampton (serie B inglese), Vieri in campo in Cina a 43 anni

Le sette vite di Walter&Bobo: di nuovo in gioco

Il fattore Inter: nel senso della sana follia, di una imprevedibile vita di trionfi e di rabbiose delusioni. Vengono alla mente leggendo che Walter Zenga va ad allenare i lupi del Wolverhampton, serie B inglese. E, se non bastasse, che Christian Vieri lascia Formentera e se ne va in Cina, mica da turista ma con venti chili in meno e qualche anno in più, per l'esattezza 43 che non sono pochini. È la vita di due campioni veri, portiere e attaccante, dunque l'essenza del gioco, l'anima del football, anche se gli allenatori pensatori sostengono che il collettivo, l'orchestra, tutto l'armamentario conti più del singolo. Zenga ci ha provato in mille modi e mille club, ultima la Sampdoria dove ad accoglierlo c'era uno più improbabile di lui, Ferrero il presidente. L'uomo ragno è passato in Sicilia, Palermo e Catania, è andato negli Stati Uniti, in Romania, Turchia, Serbia, Emirati vari, Arabia, in breve ha un passaporto più timbrato di un rappresentante di commercio export import. Ora lo aspetta l'Inghilterra, lo chiameranno Uòlter, là dove i suoi amici, Vialli e Mancini hanno già dato e preso; lui nella tana dei lupi trova voglia e denari, i cinesi si sono comprati anche quello, ormai sono dovunque, anche all'Inter per l'appunto.

Inter uguale Vieri, almeno per un periodo.

Ultime notizie dall'isola formenterina, Bobo is back, lo ha annunciato lui medesimo, Christian uno che per un decennio è stato il più forte centravanti (si scrive ancora?) del mondo, fisicamente bestiale e tecnicamente imprevedibile. Poi ha smarrito non le energie ma l'equilibrio che gli avrebbe permesso di vivere di rendita nei più grandi club europei. Ora, improvvisamente, e non su scherzi a parte, ha annunciato che gli anni non contano, lui è classe Settantatré ma anche di classe immensa, corre, suda, spinge, solleva e ha perduto le aderenze sui fianchi, il giro vita si sta asciugando, la forma è quasi perfetta per la trasvolata, la Cina è vicinissima.

Bei tempi quelli dell'Inter e della nazionale. Ma non è mica finita. Si ricomincia, pensando al passato che ritorna, cambia la maglia, il campo è sempre quello, verde, rettangolare, la palla è rotonda. In fondo è un gioco. O no?

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