La tranquillità della Juventus non è scalfita nemmeno dai social. Il tam tam mediatico sul nuovo allenatore, le notizie nel mezzo di una cena benefica, lasciano imperturbabile il vicepresidente Pavel Nedved. Una telefonata in disparte può essere anche casuale, la linea resta quella del «stiamo lavorando». È la serenità del più forte (in Italia), che salutato nel migliore dei modi Massimiliano Allegri, non può che avere le idee chiare sul successore. Il cerchio si stringe. Il tavolo è quello della Premier League, una sorta di «Nba del calcio», per dirla con Maurizio Sarri. Che ieri ha detto a proposito della finale di Europa League: «Se mi giudicano da una partita, sono pronto ad andare via subito. A fine stagione dovrò parlare con il Chelsea». Uno dei candidati alla panchina bianconera, l'alternativa al profilo top che corrisponde sempre a Jurgen Klopp, Mauricio Pochettino, anche su di lui sono stati registrati contatti, e Pep Guardiola. Senza dimenticare i «nostrani» Simone Inzaghi e Sinisa Mihajlovic. In ordine casuale, in una lista dalla quale può essere ormai escluso Antonio Conte, che dopo aver vinto la causa milionaria con il Chelsea è pronto a firmare con l'Inter per raccogliere l'eredità di Luciano Spalletti.
Il punto fermo in casa bianconera è l'attesa, l'annuncio del nuovo allenatore, non è una questione di ore. Si aspettano le finali europee tutte inglesi. Ma non solo.
La centrifuga girerà ancora a lungo. Il tecnico del Manchester City, campione d'Inghilterra, è l'esempio perfetto del calciomercato ai tempi dei social. La certezza sono i contatti tra le due parti. L'altra sono il muro, al momento, del club inglese e della stessa Juventus. Poi si entra nel campo degli indizi. Ieri ha parlato l'amico biografo dell'ex allenatore, tra le altre di Barcellona e Bayern Monaco, e ha detto che resta al City e che non sta trattando il rinnovo.
Di contro spuntano il like di Douglas Costa a un post sul passaggio di Guardiola alla Juventus, e le parole di un ex colonna del City come Zabaleta: «Dipende da lui, non gli piace stare più di tre-quattro anni nello stesso club». Oltre alle doti di allenatore, in queste ore sarebbero emerse anche quelle dell'ubiquità. Martedì è stato dato in tre posti diversi contemporaneamente: Milano, Madrid e Abu Dhabi. Ma sembra che fosse proprio nella capitale degli Emirati, la città del proprietario del City. In vacanza? Per liberarsi? Poi ci sono i bookmakers, che hanno abbassato drasticamente le quote sul tecnico spagnolo. Dall'Inghilterra nei giorni scorsi si è parlato di una proposta monstre di rinnovo del City a Guardiola da 115 milioni per cinque anni, nonostante un contratto che lo lega al club per altre due stagioni. Paura di perderlo? E gioca a favore del ritorno di Pep in Italia, anche la minaccia dell'esclusione dalle coppe dei campioni d'Inghilterra, anche se la sentenza potrebbe riguardare la prossima stagione.
Nella centrifuga ieri si è mossa anche la Borsa: il titolo
della Juventus ha guadagnato il sei per cento. A stagione praticamente chiusa, il retro pensiero è che il titolo bianconero sia appetibile in vista di un colpo di mercato. Basta pensare a cosa successe un anno fa per Cristiano Ronaldo.
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