Quello del sincro 3 metri femminile era un oro già assegnato. Sulla carta. Ma non per questo è meno bello, anche perché tra il dire e il fare... ci sono sempre di mezzo cinque tuffi tre metri sopra il cielo , che per loro è la vasca, nell'occasione di Berlino. Loro sono Tania Cagnotto e Francesca Dallapè che toccano con un dito quello sopra Berlino, prima di tuffarsi nell'oro e confermarsi per la sesta volta di fila campionesse d'Europa. Una storia iniziata a Torino 2009 e che non conosce fine, anzi a Berlino tocca quote inesplorate a livello europeo. Il punteggio finale, 328.50, è secondo solo a quello ottenuto ai Mondiali di Roma cinque anni fa (329.70), pochi centesimi che confermano la continuità di prestazioni di una coppia incredibile. Gara di testa per le azzurre, con le avversarie a turno a piazzare lo sbaglio fatale, e la Tania e la Francesca a chiudere il discorso con una regolarità impressionante. Al massimo una sbavatura sull'ultimo tuffo che ha fatto sfumare il record di punti.
E dire che la coppia era arrivata a Berlino non senza qualche problema, vedi ottavo posto in Coppa del mondo a Shanghai lo scorso luglio, ma che nel clima da competizione si è ritrovata. Brava Francesca, che ha dovuto attendere il suo momento, e l'attesa a volte fa brutti scherzi. Ha retto la tensione e si è lasciata prendere per mano da Tania, che sul trampolino detta i tempi di esecuzione. Il resto lo fanno una discreta condizione fisica e l'intesa, basta questo a livello europeo per fare la differenza. Così non ce n'è per nessuno quando Cagnotto-Dallapè si presentano sul trampolino. Lo dice la storia a cui si aggiunge un capitolo, quello di ieri a Berlino, che serve per dare slancio verso le Olimpiadi di Rio.
In sintonia sul trampolino e anche a parole. «Ci siamo allenate veramente poco insieme», ammette Tania, ma è stato sufficiente per fare la differenza. Non era scontato per Francesca che rivela tutti i dubbi della vigilia: «Le insicurezze c'erano, perché quando c'è poco allenamento ti fai mille domande. Per questo è un oro inaspettato. Il collegiale di Trieste è stato fondamentale, l'essere lontane da casa ci ha fatto concentrare sull'obiettivo». Ci ha messo un po' a sciogliersi, anche sul podio era tirata: «Sono sempre agitata e poi è stata un'annata così così», spiega Dallapè. Nonostante tutto, non sbagliano un colpo. Per Tania è una sola la spiegazione: «Siamo molto simili. Lo si vede negli obbligatori, perché nei tuffi semplici arriviamo sempre molto avanti. C'è sintonia. E quando si tratta di lavorare nessuna delle due si tira indietro».
Già il lavoro, per Tania non è finito, manca ancora il trampolino da 3 metri. L'appuntamento è direttamente per la finale di oggi alle 18. Dopo due ori, la terza medaglia non è impossibile anche se la storia cambia rispetto al trampolino da un metro. Lo ricorda la stessa Tania: «Penso al triplo mezzo avanti che richiede un sacco di potenza, devo trovarla da qualche parte». Correre a riposarsi è la prima idea, ma Tania lancia anche all'amica Maria Marconi, ancora medaglia di legno da un metro: «Spero che elimini questo benedetto quarto posto». La Dallapè invece lancia Tania: «Alle 18 non mancate e... incrociamo le dita». Piccola aggiunta: «Non c'è due senza tre».
Nelle altre finali di ieri 5ª Arianna Barbieri e 7ª Elena Gemo nei 50 dorso. Ottavo e deluso Luca Mencarini nei 200 dorso. È 5° Andrea Toniato nei 50 rana, fuori dal podio per 5/100. Fuori in semifinale Arianna Castiglioni nei 50 rana. Va in finale invece Marco Orsi nei 50sl, out Luca Dotto. Nei 200 farfalla ok Stefania Pirozzi e Alessia Polieri, 5° e 8° tempo per la finale.
Sfortunata Silvia Di Pietro che fa il record italiano nei 50sl, ma resta fuori per un centesimo. Infine niente da fare per la 4x200 maschile (D'Arrigo, Lestingi, Detti, Magnini) solo sesta. Ai PanPacifici Katie Ledecky ritocca il mondiale dei 400sl appena strappato alla Pellegrini: 3'5837, il nuovo record.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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