Sembra solo l'Udinese e invece dietro la sagoma grifagna di questo rivale che viaggia molto meglio rispetto alle esibizioni domestiche, come il buon vino di quelle zone, possono intravedersi due colline da scalare e una montagna da conquistare. Le colline sono metaforicamente rappresentate dal terzo successo di fila, capitato solo una volta in stagione, e dal favore del popolo rossonero che dopo il derby ha ripreso a seguire il Milan, un favore da custodire gelosamente, semmai da accrescere visto che lo stadio di San Siro, derby a parte, è sempre mezzo deserto. «Perché - ecco la spiegazione didascalica di Mihajlovic - se il nostro pubblico ci sostiene possiamo rendere 10-15% in più». Ma non si tratta solo di ripopolare le maestose gradinate di San Siro. «Mi accorgo che il clima è cambiato dai tifosi che incontro per strada, eppure fino ad ora non abbiamo fatto niente, sarebbe sbagliato fare delle tabelle» è la testimonianza-confessione di Montolivo, il capitano, una volta nel mirino del tifo critico e adesso, finalmente, riconosciuto come il capo-branco di questo gruppo targato Mihajlovic e posizionato sull'ultimo vagone del treno europeo. La montagna da scalare invece è rappresentata dalla piena fiducia di Silvio Berlusconi, il presidente felice dopo il derby e il passaggio di Palermo, ma non ancora stregato dal gioco espresso. Al contrario di suo figlio Pier Silvio Berlusconi, autore del pronunciamento di giovedì scorso favorevole a Sinisa. «Quelle parole mi hanno fatto molto piacere, la stima è reciproca» la replica di Mihajlovic che è riuscito, nell'occasione, a non rovinare il rapporto con il presidente. «È stato Silvio Berlusconi a scegliermi, perciò sono convinto di riscuotere anche la sua fiducia. Nelle prossime sfide cercheremo di soddisfare al meglio il senso estetico del presidente» è la frase che può segnalare il realismo del tecnico da un lato e la missione calcistica affidata di solito al tecnico del Milan, «vincere e convincere» tanto per citare la famosa e storica sintesi esaltata dalla presenza di Arrigo Sacchi a Milanello. Se il derby ha avuto il senso, emotivo e tecnico, del cambio di passo e il passaggio di Palermo quello di una prima conferma, con l'Udinese sono in ballo altri traguardi per i quali ancora una volta Bacca è chiamato a fare il suo mestiere mentre Balotelli deve sempre cogliere al volo l'occasione della panchina per riguadagnare la migliore condizione. Così la settimana del derby può finire con la risposta di Sinisa in materia di arbitri, criticati da Mancini. «Ho criticato una sola volta l'arbitro perché ci sono stati troppi errori commessi in una sola partita.
Io non sono stato né in Inghilterra e nemmeno in Turchia ma sono convinto che quelli italiani siano i migliori e se sbagliano lo fanno come tutti noi. Alla fine della stagione poi torti e favori pareggiano» è la convinzione che segnala anche il diverso umore del Milan e del tecnico rispetto ai rivali neroazzurri.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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