Sinner ha perso? Niente drammi Ora Wimbledon per superare Parigi

Battuto dopo un periodo straordinario: "Vuol dire che ho tempo per riposarmi. E poi al lavoro per lo Slam"

Sinner ha perso? Niente drammi  Ora Wimbledon per superare Parigi
00:00 00:00

Sinner ha perso, e allora? Certo, ci sono dei problemi, come sempre capita nello sport. Ma è proprio lo sport a insegnare che la sconfitta è un evento naturale, ed è per questo che il tennis andrebbe rimesso nel suo recinto, per evitare manifestazioni calcistiche dopo un ko subito ad Halle (torneo in cui i big si riscaldano per Wimbledon) che fa gridare già (più di) qualcuno alla crisi. Basta leggere i social per mettere le mani nei capelli, come se le pubblicità o Bocelli fossero armi di distrazione.

Sinner ha perso: dopo 8 tornei consecutivi in cui arrivava sempre in finale, dopo 49 partite in cui batteva regolarmente un avversario piazzato oltre la Top 20, dopo che da agosto scorso (Cincinnati) nessun altro oltre a Carlos Alcaraz l'aveva piegato. E oltre a questo, resta il fatto che Jannik continua a restare il numero uno del mondo. E poi quel che fa Sinner dipende da Sinner, a noi resta appunto solo capire, magari senza gridare alla catastrofe.

E allora, parlandone tranquillamente, dal match perso sull'erba tedesca escono segnali contrastanti. Quelli negativi sono evidenti: una parte della testa è ancora ai tre match point sfumati di Parigi, e questo lo ha ammesso pure coach Cahill, quando ha raccontato le lacrime di Jannik nello spogliatoio del Roland Garros e il fatto che lui non se ne farà mai una ragione; in più il passaggio dalla terra rossa all'erba è ancora allo stato iniziale: lo si è visto dalla difficoltà di certi movimenti e dalla testardaggine (forse pure voluta) in alcuni schemi di gioco da cui Bublik usciva sempre vincente. Di positivo c'è invece il primo set dominato in una partita giocata alla pari (segnale che Sinner sul verde può comunque essere devastante), ed anche il tenore delle dichiarazioni dopo il match vinto al primo turno: "Meno male che ho vinto almeno una partita, così posso testarmi ancora. Però con Bublik sarà durissima". Lo è stato.

Insomma: c'è stata una preparazione ancora incerta, un po' di sfortuna, errori e dei break point falliti. Ma c'è stata anche la bravura dell'avversario, cosa di cui spesso qui da noi si tende a dimenticare. Poi, nel tennis, ogni tanto si perde, anzi spesso di solito, "e forse è meglio così, ho bisogno di un po' di riposo prima di prepararmi per Wimbledon".

Per cui: attendiamo con un po' di ansia ma con fiducia, e intanto applaudiamo Flavio Cobolli, sconfitto a testa altissima da Zverev: ad Halle, dove il tennis è tradizione, lo hanno fatto, perché sanno che nessuno è imbattibile. Tranne i fenomeni da tastiera.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica