Sinner, Musetti e il sogno di una finale italiana

Ma Jannik (oggi contro Bublik) frena: "Eh sì: e poi? Stiamo calmi"

Sinner, Musetti e il sogno di una finale italiana
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«Eh, sì: e poi?». La risposta di Jannik Sinner ai giornalisti che gli paventano la possibilità di una finale italiana al Roland Garros resta memorabile per la sua faccia: «Stiamo calmi ragazzi, in uno Slam può succedere di tutto». Magari che Bublik oggi gli renda la vita difficile (terzo match sul Philippe Chatrier), eppure anche che Lorenzo arrivi per la prima volta in semifinale a Parigi. Il che, appunto, rende possibile lo scenario più impossibile.

Sì, e poi... Perché ormai dire che Musetti sia un Top 10 con merito è diventato riduttivo: la vittoria contro Tiafoe (6-2, 4-6, 7-5, 6-2) è la dimostrazione che il ragazzo di Carrara è ormai uomo, tanto che la classifica - a fine torneo - potrebbe metterlo addirittura tra i primi 5 del mondo. Cosa sia successo da un annetto a questa parte è chiaro: «Sono diventato papà, e questo mi ha fatto anche essere più responsabile, in campo e fuori. Nel mio tempo libero adesso sto sempre con la mia famiglia, presto arriverà un altro figlio: questa vittoria è per loro».

Questa vittoria è la maturità assoluta, in una giornata in cui il vento poteva scompaginare i piani e che comunque gli ha reso il gioco più difficile: «Frances ha cominciato con difficoltà, poi è salito nel gioco e io ho trovato difficoltà a dominare le folate. In condizioni così rispondere e fare il break è più difficile, e per questo sono contento di come ho gestito il terzo set: l'energia che ci ho messo ha indirizzato la partita, il quarto è stato il migliore che ho giocato». Poi, in realtà, c'è un altro segreto: «Purtroppo ci sono pochi giocatori ormai che usano il rovescio a una mano. Ma nonostante che sia diventato difficile risponde al servizio, visto che ormai tutti battono a oltre 200 all'ora, io non ho mai sentito la necessità di cambiarlo. Fa parte di me». Fa parte di una scalata un po' vintage verso la vetta del tennis e per questo ancor più romantica.

Dunque sarà Musetti a incrociare Alcaraz (se il pronostico contro Paul è stato rispettato), in attesa che Jannik faccia oggi il suo dovere. Bublik, il creativo del tennis che spesso ha battuto se stesso, contro Draper non ha mai servito dal basso, ovvero la specialità della casa che usa per far impazzire gli avversari. Qualche anno fa, quando fu stirato dal giovane Sinner, lo salutò dicendogli «tu non sei umano», ma ora le cose sembrano cambiate: «Abbiamo un ottimo rapporto, sarà divertente giocare contro di lui».

Nel frattempo Jannik, mette le mani avanti: «Voi vedete solo le 2-3 ore in cui siamo il

campo: il nostro corpo è talmente sotto stress che un giorno stai bene e l'altro hai la febbre. Lorenzo comunque ha un gioco più bello del mio, anche se io ora sto bene e mi sento libero». Già, sì: e poi vuoi vedere che...?

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