
Chi fermerà 'sta musica? Già, perché dopo aver visto martedì sera Alcaraz e ieri pomeriggio Sinner, non si accettano scommesse sulla finale di domenica del Roland Garros: possibile che non sia questa? Nel tennis tutto è possibile, e ovviamente ci piacerebbe che fosse Lorenzo Musetti a far saltare il banco: la sfida contro Carlitos sembra improba (chiedere a Tommy Paul), ma chissà. Intanto Jannik è andato dritto al punto contro Bublik (6-1, 7-5, 6-1) e così l'Italia uscirà comunque da trionfatrice da Parigi: solo nel 1960, e quindi ancor prima dell'era Open, due azzurri arrivarono tra i primi quattro in terra (rossa) di Francia. Sirola si fermò a quel punto, Pietrangeli vinse il torneo: si potrebbe addirittura fare di meglio. Però, intanto, godiamocela, visto tra l'altro che avremo pure la coppia Vavassori-Errani in finale nel doppio misto (oggi) e quella Errani-Paolini in semi in quello femminile. E godiamoci un Sinner che, come dice lui, è «finalmente libero».
La dimostrazione appunto in un match che, a tratti, ha imbarazzato persino il campo Philippe Chatrier: c'era uno strano silenzio tra il pubblico, come se fosse davvero impossibile non arrendersi al tennis del numero uno del mondo. Bublik, che era uscito esausto e un po' malconcio dall'impresa dei quarti contro Draper, ha provato a resistere nel secondo set, ma l'accelerata di Jannik non ha lasciato scampo: «Contro Alexander non sai mai come può andare: il suo tennis ha spesso alti e bassi, per cui mi sono concentrato sul mio gioco e a servire bene. Ha funzionato». Non ce n'è, insomma, perché neppure il vento e le diverse condizione di meteo e campi di questi giorni hanno fatto (per lui) la differenza: «Sono felice», e come non potrebbe esserlo. Tra l'altro Sinner è anche in versione Re Mida: in mattinata ha incrociato sul campo Löis Boisson, numero 361 del ranking femminile che un anno fa era in ospedale con il legamento lacerato e che quest'anno è arrivata in tabellone con una wild card. Il risultato è che poi la francese ha battuto la favoritissima Andreeva, facendo esultare Parigi per un vero miracolo sportivo. Insomma, la beatificazione continua (ha pure regalato l'asciugamano a una bambina che è scoppiata in lacrime), ma per fortuna lui sta con i piedi per terra: «Ho fatto un bel percorso fin qui, arriverà il momento in cui dovrò faticare di più. Ma finalmente gioco senza pensieri: ci sono ancora giocatori che si comportano un po' diversamente da prima, però la loro opinione non è la mia su me stesso, e questo è quel che conta.
Finale con Lorenzo? Sarebbe bello, e vorrei rubargli tanto: ha una mano incredibile, usa benissimo lo slice, cambia traiettorie e velocità, è fortissimo, ha migliorato il servizio. Ma se comunque non sarà, prima o poi capiterà sicuramente: ci sono ancora tanti tornei...». E questa sembra proprio una minaccia.