Sinner, un po' Nole e un po' Borg

Piedi ben piantati, colpisce duro e... quel trucco della pipì che scappa

Sinner, un po' Nole e un po' Borg

Ovviamente la cosa più facile che si è sentita su di lui è che assomiglia a Ricky Cunningham di Happy Days. Troppo facile con quei capelli rossi. Di sicuro invece Jannik Sinner assomiglia a una pizza, visto che durante il lockdown aveva raccolto adesioni sul web per farsi mandare Margherite e affini con il suo volto in cambio di 10 euro a pezzo (anzi, appunto, a pizza) da dare per il supporto alla guerra al Covid. Ma ancor meglio il nuovo fenomeno del tennis ha qualcosa - molti pensano - di Novak Djokovic, per il modo in cui fa girare la palla per il campo avversario, colpendo duro con i piedi ben piantati per terra. Vabbè: è il giochino dei più classici quando nasce una nuova stella. Ma davvero: a chi somiglia Jannik Sinner?

La risposta sta in qualche video, ormai un po' sgranato, che si trova negli archivi del tennis. Perché non è solo come muove la racchetta in campo, ma anche per tutto quello che c'è intorno. Il saper restare imperturbabile pur avendo il fuoco dentro («sono un po' nervoso, in effetti, ma non lo faccio vedere», ha detto), il saper respingere ogni tentativo degli avversari di trovare i suoi punti deboli, il saper fermare il tempo di match per riprendere il filo del discorso. Come ha fatto andando in bagno alla fine del terzo set nel match contro Zverev, raffreddando e spegnendo la possibile rimonta del tedesco. Cose da grandi, a 19 anni.

Insomma, c'è un re del tennis che diceva più o meno così: «Se sei un buon giocatore esperto, sai cosa devi fare. Se sei nei guai, sai come cambiare. Il cento per cento del gioco è istinto, mai fermarsi a pensare che si sta andando a colpire un cross o un lungo linea. Si fa e basta». Si chiamava Bjorg Borg e ora sembra di vedere uno come lui. Quasi come lui, diciamo, perché prima bisogna passare gli esami all'università del tennis, come la sfida di oggi contro Nadal.

Però proprio di Rafa, Borg ha detto: «Per lui ogni punto è come un match point, per questo è un grande campione». E proprio contro Rafa, Sinner si presenta così: «Io sarò lì pronto a combattere punto su punto e poi vediamo cosa succederà». Insomma: se davvero c'è la somiglianza che cerchiamo, Nadal non stia sereno. O magari sì...

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