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Sofia, la vittoria imperfetta e "l'abbraccio" alla Brignone

A Cortina Goggia prima nonostante "una discesa sofferta". E a Fede dice: "Talento infinito, io e lei abbiamo vinto troppo poco"

Sofia, la vittoria imperfetta e "l'abbraccio" alla Brignone

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Dal Vangelo secondo Sofia arriva il triplete sulle Tofane. Per Goggia la discesa di ieri aveva il sapore di una rivincita. Anzi di una parabola: tanta polvere lo scorso anno, prima un giorno in discesa, nelle reti quello dopo in superG, a 23 giorni dai Giochi. E ancora, l'anno prima quanto dolore: a Cortina arrivò solo in stampelle nel 2021 durante i Mondiali vissuti in panchina; ieri invece è salita sugli altari, per la terza vittoria all'ombra dei Monti Pallidi. L'Olympia delle Tofane è da sempre gioia e dolore per la bergamasca, arrivo e partenza per una nuova sfida.

Così è stato ieri, per mettere la firma sulla vittoria numero 21, a parimerito con Brignone, in un walzer destinato a portare le due big azzurre sempre più lontano nei record e più vicine dei reciproci endorsement: «Federica ha un talento infinito, io ho avuto molti infortuni, ma per la fame che dimostriamo e l'impegno che mettiamo, dico che abbiamo pure vinto poco: i nostri sono numeri all'italiana», dice subito Goggia ed il riferimento è a Shiffrin, Vonn, Goetschel e alle vincitrici seriali delle Tofane. Ma mentre Brignone, ieri 18sima, ha fatto un warm up per il SuperG di domani, Goggia, al contrario, sa di avere più cartucce in discesa e ha pennellato il tracciato. Dalla Grande Curva fino a Scarpadon anche il cagnolone Belle che l'attendeva al traguardo, ha capito che la sua padroncina avrebbe vinto. Più difficile dirlo in alto, nel tratto inziale, da Pomedes allo Schuss, così come ha raccontato lei stessa: «Una discesa sofferta, che dividerei in due parti per via della visibilità, piatta per le prime a scendere: lo abbiamo capito dopo il volo di Corinne Suter. La mia prova non è stata impeccabile, direi imperfetta in alcuni tratti. C'è da lavorare, soprattutto nella parte alta. Sono molto contenta del risultato, ma la gara migliore è sempre la prossima».

Sofia Goggia

Poi la dedica all'amica e collega Elena Fanchini «Che non sta attraversando un momento facile»: la malattia si è ripresentata e il pettorale di leader, che Goggia ha difeso, «sventola anche per lei» dice Sofia, grande amica della 37enne campionessa di Montecampione. Quindi subito il ritorno alla cronaca e al solito work in progress che, però, ha lasciato in rosso le altre: rediviva e seconda morde a 13/100 Ilka Stuhec, mentre Keira Weidle si accomoda terza a 36/100.

I pericoli per Sofia non sono finiti, perché di pretendenti al trono ve ne sono state altre: prendi Mikaela Shiffrin, quarta a mezzo secondo e pronta a studiare da discesista. Lei vorrebbe presentarsi fra oggi e domani a Lindsey Vonn - che da Kitzbuhel verrà ad applaudirla -, con 83 vittorie già in curriculum. Elena Curtoni, poi, è stata davanti, in netta luce verde, fino all'ultimo intermedio e ha chiuso ottava (72/100) e agguerritissima: «Sono contenta della mia sciata, devo limare sotto». Anche la paura ha fatto capolino fra le Tofane con due voli tanto acrobatici quanto dolori per Marie Michelle Gagnon e Corinne Suter, ma the show must go on.

Oggi tocca ad un'altra discesa (Dirette Tv alle 10), domani il superG chiuderà il trittico di gare ampezzane ma non il tappone dolomitico, perché Plan de Corones è alle porte.

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