Solita Inter, tre punti e poco più

Brozovic risolve subito la pratica Benevento, ma due pali fanno tremare Spalletti

Solita Inter, tre punti e poco più

Fa fatica, l'Inter. Ma vince ancora. A Benevento, contro una squadra che proprio non riesce a schiodarsi dallo zero in classifica. Due gol di Brozovic (per i campani, D'Alessandro), niente meno. Preferito a Joao Mario, il croato la cui ultima doppietta era dello scorso 11 dicembre, contro il Genoa - ha segnato due reti in tre minuti indirizzando il match intorno al ventesimo del primo tempo: un colpo di testa prima (assist di Candreva, dopo un ottimo lavoro sulla sinistra) e una punizione finita all'incrocio. Sempre con quella faccia un po' così, la barbetta incolta e un accenno di maschera dopo la prima rete quasi a ricordarsi di essere Epic. A quel punto l'Inter avrebbe anche potuto dominare o, quanto meno, vivere un tranquillo pomeriggio al tepore del sole campano. Invece, come non detto: il Benevento dimezzava lo svantaggio già prima di metà gara e colpiva pure un palo (con Memushaj). «Soffriamo troppo, ma abbiamo vinto l'ammissione di Miranda -. Il nostro obiettivo rimale la qualificazione alla prossima Champions, ma dobbiamo ancora migliorare tanto. Adesso pensiamo al derby, da affrontare dopo la sosta. La difesa ha tenuto ancora, ma abbiamo perso troppi palloni». «Lassù in alto si sta bene se la gode Spalletti -. La squadra deve essere orgogliosa di quello che ha fatto. Nessuno ci ha regalato niente, ogni cosa che abbiamo fatto è stata meritata: era importante partire bene per crescere sotto l'aspetto del carattere. La bellezza delle giocate? In alcuni casi ci sono state, in altri dobbiamo migliorare». Questione di punti di vista, insomma. Anche perché «bisogna soffrire, giocare e vincere di volta in volta. Brozovic trequartista? È uno che conosce il calcio e che dà le palle che non ti aspetti. Il derby? Siamo pronti».

Così è e così sarà. E poco male se Icardi non ha punto («una seconda punta subito rischierebbe di toglierci equilibrio») e se il Benevento ha rischiato di pareggiare: la Beneamata si gode una classifica rosea e una pausa in totale serenità. Perché la marcia è quella giusta: sei vittorie e un pareggio finora, scusate se è poco. Con il 4-2-3-1 confermato, ma pure con modifiche sostanziali: Nagatomo per Dalbert come terzino sinistro, Vecino a Gagliardini al fianco di Borja Valero e Brozovic trequartista. Qualche schermaglia per cominciare, poi il croato entra nel match per davvero e si prende la scena: prime reti stagionali e gol dalla trequarti centrale su punizione, zona nella quale la squadra di Spalletti era, fino a due giorni fa, la meno abituata a guadagnare falli. Tutto bene, per non dire benissimo.

Non fosse che poi il Benevento avrebbe fatto di tutto per ribellarsi al destino, trovando il gol che gli mancava da 567' e colpendo pure due legni, prima con Memushaj e poi con il solito scatenato D'Alessandro. Il punteggio però non sarebbe più cambiato e per i nerazzurri il ritorno a Milano è stato più lieto che mai. In attesa, dopo la sosta, di misurarsi con Milan e Napoli: per capire davvero di che pasta si è fatti.

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