Solo Sneijder fa lieto Stramax: forse se ne va

nostro inviato a Appiano Gentile

La signora Sneijder è stanca di stare a Milano. E il marito pure. Lo ha fatto sapere come fosse un buon Natale a tutti, in una intervista a un giornale olandese. Lei che parla per conto di lui, alla faccia dei veti interisti. Leggete lady Yolanthe Cabau: «Siamo in procinto di trasferirci e questo può accadere nei primi giorni di gennaio. Siamo in ricerca di un posto dove metter su famiglia». Soggiunge per spiegarsi: «Al momento non sono molto impegnata con la mia carriera». Neppure il marito. Però la signora non dice dove l'allegra famigliola troverà riparo, ma certamente Parigi sarebbe ideale. Per ora sono arrivate offerte solo da Inghilterra e Turchia.
Certo, poi c'è l'unico problema vero: chi si vuole caricare sulle spalle lo stipendio di Sneijder e il suo fisico di cristallo? Sarebbe commovente, per l'Inter, e intrigante, per il suo procuratore, scoprire una coda di acquirenti. Moratti dovrà augurarsi che la bella signora sia profetica. Per la verità, Sneijder aveva fatto già circolare le stesse profezie l'anno scorso e durante l'estate. Ma non si è schiodato. Intanto dovrà ripresentarsi ad Appiano il 2 gennaio come tutti. In attesa di... miglior sorte: per l'Inter. La sua è sempre ben pagata.
Ma per una famiglia olandesina felice e itinerante, c'è uno Stramax con la faccia dei giorni tesi. Il caso Guarin non è stato un invito al buon Natale. Ieri la corte di giustizia ha respinto il ricorso, confermando la giornata di squalifica. Stramaccioni contava sulla grazia. «Perché siamo contati». Mancano sei giocatori per infortunio, il centrocampo dispone di due titolari: Cambiasso è un po' abbottato. «E perché Guarin è il giocatore più in forma: lo ha detto il campo, non io». Poco conta che oggi, a mezzogiorno, l'avversario sia il Genoa, cioè quanto di meglio per rimediare una buona figura.
Stramax è preoccupato di suo, ieri sul filo di una tensione che non poteva certo essere provocata dalle domande dei giornalisti: mai troppo duri nelle critiche. Ma, dopo aver battuto la Juve, l'Inter ha buttato punti vincendo due partite su sei e perdendone tre. Alla faccia di giustizie o ingiustizie arbitrali, sempre di moda per gli alibi. No, Stramax deve aver visto qualcosa che non torna: forse l'eccessivo numero di infortuni, i limiti della squadra, la consapevolezza di battersi solo per il secondo posto perché la Juve è ancora troppo lontana, forse più dei sette punti in classifica. «In realtà la Juve, l'anno passato, ha perso quasi mai. Anche non vincendo spesso. Noi, invece, cerchiamo continuità di prestazione e risultati. Vero, abbiamo perso qualche punto di troppo».
Arrabbiato per la brutta partita di Parma, sconfortato per il risultato con la Lazio, Stramax si aggrappa al secondo posto come a un salvagente. Racconta che i giocatori andranno in ritiro con i compiti di scuola e con preparatori al seguito. Non teme di sbagliare percorso: l'anno scorso l'Inter pagò qualche giorno in più di vacanza. Quest'anno la storia si ripete, segnale che comandano i sudamericani costretti a lunghi viaggi. Stramax pensa solo al suo karma.

«Dobbiamo assolutamente vincere e chiudere l'anno al secondo posto. Poi potrò dire che la situazione è soddisfacente rispetto al progetto iniziale». Battiamo il Genoa, ripete ossessivo. Non può essere solo banalità. C'è qualcosa di strano in questa Inter.

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