Sopravvivere senza pallone fra televisioni sparite e riffe

Ecco come salvarsi dallo sconforto per 51 giorni senza il campionato e traditi dalla Nazionale

Sopravvivere senza pallone fra televisioni sparite e riffe

Corso moderno per ribellarsi allo sconforto del più grande spettacolo dopo il Big Bang senza azzurri. Datti una mossa, leggi Augustin Burroughs, dipingi un bosco il verde fa miracoli, abbronzati, sistema il box, una fiaccolata non si nega a nessuno, non occorre iscriversi, partecipazione libera, interrogati. E se proprio non ce la fai manda tutti in fuorigioco e prenditi un po' di rivincite, multe e bollette in stand by, c'è sempre tempo, spese condominiali un'altra volta, il bollo e la Tari che vadano al diavolo, regali di Natale all'osso, magari disdetta temporanea agli abbonamenti dedicati e spalmi gli effetti collaterali del forzato digiuno. In fondo sono solo 28 giorni di astinenza peggiorati da infiniti approfondimenti sul dissesto geologico, le manovre del Governo, gli sbarchi a Lampedusa, le ricette della nonna, i segreti della centrifuga, la quinta dose, il malessere delle cassiere, conditi con un po' di nera che fa sempre la sua porca figura. Ma qui zero cori, cartellini e la tanto amata Var.

David Campbell, un modesto portalettere di Dunfermline, 20 km da Edimburgo, dopo l'eliminazione casalinga della Scozia per 3-1 con l'Ucraina, ha usato la legge del contrappasso come rivincita sulla moglie che già immaginava interminabili serate davanti al televisore in compagnia di programmi come Camionisti in Trattoria e glielo ha fatto sparire. Ha preso il tv color, di cui sta ancora pagando le rate, e lo ha temporaneamente affidato a una graziosa famigliola di Nicobare finita incomprensibilmente dalle sue parti.

Nel 1994 Fabricio Quintero, un eccellente avvocato di Bogotà, ha fatto altrettanto rifilando il suo Sony a uno dei procuratori dello studio quando la Colombia è uscita dal mondiale. Purtroppo il ricevente era un messicano peraltro confinante che ha tenuto il volume talmente alto da scatenare una reazione effettivamente esagerata. Ci sono state parecchie vittime a colpi di machete in entrambe le famiglie.

Ma ci sono anche genialate. Interessante l'iniziativa di uno studente napoletano che ha organizzato una riffa originale. Escluse le nazionali presenti al mondiale che hanno già disputato almeno una finale e giocate esclusivamente sulle altre. Vincono l'ammontare quelli che hanno puntato sulla squadra che verrà eliminata per ultima. Il Giappone è nel girone con Spagna e Germania, da non buttare.

E questo apre a una presa di posizione per chi non riuscirà a resistere e per qualcuno dovrà pur tifare, come insegna Nick Hornby e prima ancora con estrema scientificità Desmond Morris. Escluse quelle che ci sono vicine nel numero di edizioni vinte per non accentuare il divario nell'Albo d'Oro, magari una emergente che ci stia simpatica.

Chi ci è simpatica a noi che ci stanno così tanto a cuore anche quelli del paese accanto? Ghana? Costa Rica? In Europa forse la Danimarca ma c'ha fregato quella volta e ancora non ce lo siamo scordati, ci sarebbe il Portogallo che ha giustiziato quei senza vergogna della Macedonia, magari il Galles, è nel girone B con Inghilterra, Stati Uniti e Iran, se passa trionfo.

Una soluzione potrebbe essere puntare su quelle che hanno più calciatori che giocano da noi, la Polonia ne ha dieci, la Serbia undici, sempre che ce ne sia almeno uno nel nostro amato club. Ma viene più facile decidere di tifare contro, ci si addice, da l'idea che sia più nelle nostre corde. Legnate a caso a Spagna, Inghilterra, Germania, magari alla Francia, una bella eliminazione dei galletti nel loro girone e passa la Tunisia che ci traghetta il metano che arriva a Mazzara. O magari un bell'infortunio a uno che gioca qui in una avversaria, senza esagerare, uno stiramentino che lo tiene fuori un paio di mesi, tenendo presente che comunque quelli che hanno giocato in Qatar al rientro sono da raccogliere con il cucchiaino, senza distinzioni, vinto o perso, il Mondiale asciuga, i precedenti sono lì a dimostrarlo, la Juventus ne ha undici.

C'è una terza via, gettarsi su altro. Lo snooker, l'hockey, schianti alla balaustra, gente che si prende a mazzate ma senza farsi troppo male, un po' di sana violenza per scaricare le ansie. Interessa il salto dal trampolino e la gran fondo? È fermo anche il ciclismo, disastro. Chiusa la serie A e c'è chi si è trovato in totale disaccordo. Avete quattro o cinque in Qatar o magari mezza squadra? Stai a vedere che siccome non sono al completo occorre tirare giù la claire, qui si deve giocare ugualmente e ci togliamo qualche soddisfazione.

E i nostri? Nel 2018 non erano così abbattuti, Immobile e Insigne alle Maldive, Chiellini a Disneyland, Bernardeschi a Los Angeles, Balotelli a Nizza, Chiesa a Capri. Poi, eventualmente non dovesse funzionare il corso moderno alla sopravvivenza, evapora, ma commetteresti un grave errore perché fra quattro anni ci saremo anche noi, sicuro, e ti perderesti il meglio in circolazione.

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