Marcello Di DioRoma Ha dovuto percorrere 25mila chilometri in 52 ore, logico che sia un po' stanco. Anche se le urla sentite a Trigoria durante il suo primo allenamento dimostrano che ha voglia di ripartire alla grande. Luciano Spalletti ha varcato i cancelli del quartier generale giallorosso sei anni e mezzo dopo la fine della sua precedente esperienza da allenatore della Roma. Diversa l'accoglienza rispetto al 2005 quando la piazza gli era ostile: ieri tanti tifosi a Fiumicino e uno striscione di benvenuto. «È un allenatore vincente, non vediamo l'ora di lavorare insieme per portare la Roma dove merita», il messaggio del patron Pallotta.«Sono contento di essere tornato e sono emozionato perché conosco il valore di questa città, di questa società e di questa squadra: lavorare con gente di valore mi entusiasma - così Spalletti -. Dobbiamo riguadagnare il rispetto di chi ci guarda, lavorare in maniera seria e far sì che il nostro lavoro ci apra delle possibilità. Lo scudetto? Non dipenderà solo da noi, ma abbiamo il dovere di provare a fare del nostro meglio e vogliamo diventare un gruppo che gioca un bel calcio. Difficile cambiare una squadra di calcio come se fosse un interruttore, la questione è mentale, dovrò toccare i tasti giusti».Per un allenatore che arriva e prepara il suo debutto con il Verona, ce n'è un altro che saluta. E il tweet di Rudi Garcia è una lettera d'addio e d'amore.
«Una grandissima avventura finita troppo presto, importante non dimenticare gli anni passati insieme. La Roma non si discute, si ama e io la amo». Intanto un altro ex, Zeman, avverte Spalletti: «Spero faccia bene, ma a Roma nulla è cambiato da quando è andato via lui...».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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