Tanta Juventus. Troppa, per il Parma di ieri sera. Leggerina, la squadra di Liverani che pure aveva già fermato Inter e Milan. Al contrario della Signora: cattiva e concentrata, probabilmente ancora arrabbiata per l'1-1 casalingo di metà settimana contro l'Atalanta. E capace di prendere in mano il match praticamente al pronti via, chiudendo infine sul 4-0: Kulusevski per cominciare, poi due volte Ronaldo e Morata. Con una squadra che ormai non può più fare a meno di McKennie vero uomo ovunque, bravo a sdoppiarsi nel ruolo di interno come di esterno di centrocampo e che ha deciso di rilanciare proprio Kulusevski contro la società che lo scorso anno gli aveva permesso di essere subito protagonista ai piani più alti (39 presenze e 10 gol con i ducali). Lo svedesino insomma si dimenticava di essere stato messo un po' da parte da Pirlo nelle ultime settimane: 177' nelle ultime cinque partite erano bottino davvero misero, per nulla soddisfacente. Meglio dargli una lucidata, insomma.
E così, dopo un intervento decisivo di Buffon su Kucka, la Juve festeggiava: cross dalla sinistra di Alex Sandro, difesa emiliana imbambolata e tocco preciso di sinistro del ragazzino classe 2000. Per lui, terza rete del campionato e sorriso ritrovato, per quanto in mezzo a una prestazione non sempre perfetta specie in fase di copertura. A quel punto la Juve, che tante altre volte in stagione si era fatta rimontare, non tirava i remi in barca. E, passati tre minuti, Ronaldo ringraziava: Morata pennellava dalla sinistra, il portoghese si arrampicava in cielo e batteva Sepe di testa. Tutto bello e tutto quasi facile, spedendo nel dimenticatoio i cattivi pensieri e gli errori compreso quello dal dischetto commessi contro l'Atalanta. Match in discesa, allora. Controllato senza troppo patire per il resto del primo tempo, pure perché Gervinho (poi sostituito da Karamoh) era in una di quelle serate in cui avrebbe voluto tutto tranne che giocare a calcio: Buffon aveva così modo di godersi la presenza numero 676 con la Juventus sul campo dove aveva esordito in serie A il 19 novembre 1995 difendendo proprio la porta del Parma, mente appena prima del riposo Bonucci sfiorava il 3-0 su azione d'angolo.
E se Liverani sperava che le cose potessero migliorare inserendo Karamoh al posto di Gervinho, l'illusione durava pochi secondi: assist di Ramsey, sinistro chirurgico di Ronaldo e 3-0. Per il portoghese, sedicesimo gol in tredici presenze stagionali, 33 nell'anno solare e serata da incorniciare. Come per tutta la Juve: famelica e desiderosa di proporre calcio a costo di concedere qualcosa in fase difensiva.
Alla fine, festeggiato anche il poker siglato da Morata: settima vittoria in tredici partite di campionato, qualche minuto di riposo per Bonucci e McKennie, Buffon sempre sveglio, Chiesa a sostituire Ronaldo e a fare magari commuovere il papà Enrico, che proprio a Parma visse i migliori anni della sua carriera. Per i campioni d'Italia, la serata perfetta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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