nostro inviato ad Appiano Gentile
«Incontriamo la squadra più in forma, reduce da quattro vittorie consecutive fra campionato e Europa. Il loro entusiasmo per noi rappresenta uno stimolo, non abbiamo mai vinto in casa dell'Inter, è una montagna da scalare, ma qui si può e si deve sperare nell'impresa senza precedenti nella nostra storia, per quanto difficile possa sembrare». A San Siro per vincere, lo dice il tecnico Rolando Maran. E Andrea Stramaccioni cosa dovrebbe pensare: vabbé, speriamo di strappargli un punto?
C'è tutto per stare in scia, il gruppo lo ha capito: «L'Inter ha una sua identità, la difesa a tre è un punto fermo come i quattro a centrocampo, ormai la nostra struttura è questa», dice Strama lasciando intendere che i dubbi sono solo per i tre davanti definiti un sogno, gente che si integra perfettamente, un'ipotesi suggestiva che però questa Inter ancora non può permettersi. I tre sono Milito, Cassano e Palacio con un'ora esatta di campionato nelle gambe, 40' con la Roma alla seconda di campionato e 20' nel derby, ultima prima della sosta. Palacio è pronto, non ancora Stramaccioni orientato a giocarselo solo in caso di bisogno per poi averlo al netto per l'impegno di Europa league giovedì a San Siro con il Partizan. Il ragionamento non fa grinze, i tre sono un potenziale offensivo unico, il problema è relativo alle fasi di non possesso: «Potrebbero trovarsi - spiega Stramaccioni -, e non per colpa loro, tutti e tre davanti alla linea della palla». Serve una seconda linea in grado di sostenere l'urto degli avversari nei rovesciamenti e qui l'Inter ha già pagato duro nelle tre sconfitte maturate in stagione con Hajduk, Roma e Siena, tutte giocate a San Siro. «Metterli assieme è affascinante - spiega Strama-. Ma devo capire in quale circostanza proporli». Significa che oggi uno va in panca e l'indiziato è Palacio che si perde un'altra occasione importante in assenza di Wesley. L'olandese è in permesso per curarsi al caldo degli States con Yolanthe Cabau, venerdì si è sentito telefonicamente con Strama e gli ha promesso che domani sarà a Milano, prima passerà dall'infermeria e quando i dottori daranno la disponibilità tornerà a lavorare in gruppo. Non è un argomento che mette di buon umore Strama che deve ribaltare le attuali gerarchie per trovargli un posto. Intanto della situazione ne approfitta Coutinho che si ritaglia una fetta di campo alle spalle di Milito e Cassano, a farlo intendere è lo stesso Strama che con il giovane brasiliano si sente più coperto. Unica considerazione che non condividiamo ma dopo sette formazioni diverse in sette gare di campionato, Strama magari ha in mente un'altra sorpresa: «Non è che in ogni partita mi invento qualcosa», ha risposto, ma intanto chi frequenta Appiano come la cucina di casa sua, informa che l'Inter prova al coperto: «La Pinetina come una Cupola...», dice Strama e mima una scatola chiusa a doppia mandata.
Il Catania contro le grandi non sbaglia, ha fermato il Napoli in dieci, ha i punti di Roma e Fiorentina, e la stagione scorsa a San Siro ha fatto piangere Cambiasso sostituito da Ranieri.
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