La Straneo non ripete il miracolo a New York

L'azzurra non fa il bis: dopo il quinto posto di un anno fa è ottava ma resta sotto le 2 ore e 30'. Doppietta keniana

La Straneo non ripete il miracolo a New York

Non c'è un altro miracolo della 34esima strada. O meglio di Central Park. La maratona di New York dice male a Valeria Straneo che non migliora il quinto posto dell'anno scorso, anzi. È ottava al traguardo l'atleta di Alessandria, la cui gara finisce quando la competizione entra davvero nel vivo, cioè al trentesimo chilometro. La Straneo accusa il colpo sullo strappo della portoghese Sara Moreira, splendida terza al debutto in una maratona, si stacca dal gruppo di testa e conclude con la soddisfazione di tenere il tempo comunque sotto le due ore e mezza. La vicecampionessa europea di Zurigo 2014, si ferma a 2h29'23, 61 secondi peggio dell'anno scorso, comunque lontana quattro minuti dalla vincitrice, la kenyana Mary Keitany.

Una delle tante mamme volanti della maratona, che al rientro dopo la maternità piazza il grande colpo, dopo aver già vinto per due volte la maratona di Londra nel 2011 e nel 2012, in quella città che però le regalò la grande delusione dei Giochi. La Keitany, nella gara in cui crolla la due volte campione del mondo Edna Kiplagat, ha la meglio nell'emozionante finale con la connazionale Jemima Sumgong, sorpresa di giornata vicina all'impresa fino a pochi metri dal traguardo. Nella doppietta femminile kenyana, c'è anche tanto tricolore perché le due atlete sono seguite da tecnici e manager italiani: Gabriele Nicola (Keitany) e Federico Rosa (Sumgong).

Il Kenya la fa da padrone anche tra gli uomini. Altra gara decisa allo sprint, quasi irriverente quello di Wilson Kipsang che quando l'etiope Lelisa Desis lo affianca al massimo dello sforzo, lo guarda quasi a volergli dire “ma dove vuoi andare?”. Poi con un incredibile cambio di marcia vola al traguardo. Una dimostrazione di forza e di classe del kenyano che in tredici mesi vince a Londra, Berlino e, appunto, New York. Non aveva altra scelta che trionfare nella Grande Mela per mettersi in tasca l'assegno da 500mila dollari del circuito in due anni delle sei maratone più prestigiose del mondo, e strapparlo al connazionale Dennis Kimetto che a Berlino lo scorso settembre gli aveva soffiato il primato del mondo. Terzo l'etiope Gebremariam. In ombra Geoffrey Mutai, vincitore delle ultime due edizioni, e Kiprotich, campione olimpico e mondiale in carica. Primo degli europei Danilo Goffi, 15°.

L'atleta di Nerviano, provincia di Milano, chiude in 2h19'43. Ma New York è anche la festa dei cinquantamila e tra i tanti anche della tennista Caroline Wozniacki (che ha corso in 3h e 26') e del campione olimpico Stefano Baldini.

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