Milano. Dice: «A noi dei media il compito di dare visibilità ai piloti della Superbike... Il resto spetta a loro, sperando emergano dei personaggi e che un giorno ci siano due italiani a lottare per il titolo». Max Biaggi ha già saltato la recinzione. Opplà. Ora è giornalista. Meglio dire commentatore. Su Italia 1 e 2, opinionista tecnico in tutte le telecronache di Superbike. «Le aspettative sono alte, lo sono così tanto che forse, per non deludere gli appassionati, sarebbe meglio mi rimettessi il casco e via...» scherza e non scherza il campione del mondo in carica della Sbk che, per dirla con Ettore Rognoni, direttore di Sport Mediaset, «non abdica da campione Superbike, semplicemente ne diventa commentatore». Promette Max: «Sono onorato di essere passato dall'altra parte della barricata. È un ruolo che ho sempre visto come molto difficile». Soprattutto nel «non pendere troppo da una parte o dall'altra» è il riferimento più che esplicito al passato, alle grandi rivalità fra biaggisti e rossiani che hanno sempre diviso gli addetti ai lavori. «Ci sarà molto da raccontare, e in maniera nuova» prosegue «è un mondo colorato, da scoprire, partendo dagli stessi piloti. Nessuno l'ha veramente ancora fatto... racconterò gesti, riti, stati d'animo di chi corre».
Mediaset, tra Superbike e Motomondiale, coprirà le due serie con 600 ore di diretta, 14 in ogni week end di gara Sbk e 18 in MotoGp.
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