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Suso, da reietto a salvatore, non fa scherzetti: è subito gol

Lo spagnolo contestato non tradisce Pioli che l'aveva difeso e dopo 7' segna con una punizione delle sue. Il Milan respira

Suso, da reietto a salvatore, non fa scherzetti: è subito gol

Il supplizio è durato due mesi. Dopo due mesi torna a vincere il Milan a San Siro e, udite udite, il sigillo decisivo è del criticatissimo Suso. Un cioccolatino su punizione dal limite lascia la Spal ancora a zero, zero punti fuori casa, zero gol. Non c'è da suonare la grancassa, naturalmente. Perché trattasi di una prova modesta risolta da un colpo di biliardo da uno dei pochi dotati della compagnia. Dice Boban: «Mi sento male e soffro tanto». Sapesse i tifosi del Milan costretti a vivere gli ultimi minuti di recupero col fiato sospeso per gli assalti, pasticciati, della Spal. È solo una boccata d'ossigeno che può consentire di preparare senza panico e nuovi affanni la sfida con la Lazio. Di certo il Milan visto ieri non basta per farla franca con Immobile e soci.

Per la serie non bastano quattro cambi per recuperare uno straccio di Milan, l'esibizione del primo tempo offerta è quella di una squadra che si trascina dietro molte insicurezze e pochissime qualità. Specie se i più dotati, sulla carta, come ad esempio Paquetá, non sono in grado di uscire dalla buca nella quale sono finiti e di offrire il contributo atteso. Intendiamoci, nemmeno il resto della compagnia riesce a riscaldare, in una serata improvvisamente gelida, il pubblico che non ha proprio disertato l'appuntamento. Bennacer, marcato a uomo da Missiroli, ha toccato pochi palloni e quei pochi di discutibile utilità. Solo Castillejo, preferito al fischiatissimo Suso rimasto in panchina, è apparso sospinto da grandi motivazioni in una serata cominciata con una traversa scolpita, l'unica occasione in cui il Milan riesce a sorprendere la perfetta organizzazione della Spal, tutta racchiusa in venti metri, coraggiosa e capace di difendersi a ridosso della metà campo. A dire il vero anche l'inversione di pista tra Kessie e Paquetá non sembra funzionale a migliorarne le perfomance. Piatek rimane senza acqua. Troppo poco per mettere sotto il rivale che ha la faccia tosta di Petagna nello sfidare Romagnoli regalandosi più di un duello vinto, in quota e con palla a terra. Pecca solo nella perdita di tempo tra una rimessa e l'altra che la platea non gradisce.

I cambi della ripresa firmati da Pioli qualcosa di buono producono. Proprio Calabria, subentrato a Musacchio, e il vituperato Suso confezionano il blitz che schioda la parità: uno lancia lungo per Piatek abbattuto da Vicari, l'altro sulla punizione successiva toglie le ragnatele dalla porta di Berisha trasformando i fischi in applausi. Paquetá, liberato davanti alla porta, sbava l'occasione facile facile per chiudere i conti trascinando i suoi alla sofferenza finale.

Floccari, di testa in mischia, fa venire la tremarella a Donnarumma.

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