Ecco l'ennesima svolta dell'affare Milan. È arrivata ieri con una nota ufficiale firmata dal portavoce italiano di Yonghong Li. È stata infatti ufficialmente chiusa la Ses, società veicolo per raccogliere in Cina gli investitori indispensabili a completare l'operazione Milan. Troppe le polemiche sul fronte interno col rischio d'incorrere in provvedimenti del governo che ha chiuso le frontiere all'esportazione di capitali per l'acquisto di società di calcio.
Il Milan sarà rilevato dunque con soldi provenienti fuori dalla Cina. Al posto di Ses, diventata nel frattempo una scatola vuota, il broker cinese che firmò il 5 agosto in Sardegna il preliminare sotto gli occhi di Silvio Berlusconi, ha attivato un'altra società, già in funzione per il passaggio dei primi 100 milioni versati a Fininvest come caparra: si tratta della Rossoneri sport investment lux, con sede in Lussemburgo, diventerà l'attore unico del closing. Lo scenario che si è delineato da ieri è il seguente: Younghon Li concluderà da solo l'acquisto del Milan procedendo all'acquisizione delle azioni milaniste in parte grazie al patrimonio personale e in parte attraverso finanziamenti. Quest'ultimo, decisivo contributo, è avvenuto da parte di Huarong e un mese fa con l'intervento di Eliott, fondo americano, hedge fund international, che ha tirato fuori tra 150 e 200 milioni di euro, per concludere l'operazione.
Fino a oggi dunque la situazione contabile dell'affare Milan si può così riassumere: la Ses ha versato 250 milioni cash sul conto corrente di Fininvest con l'aggiunta di una garanzia costituita da 50 milioni in obbligazioni per un totale di 300 milioni. Adesso, al netto dei debiti con le banche da rinegoziare (220 il totale), ne serviranno altri 300 circa. Di questi 220 per saldare la holding della famiglia Berlusconi mentre altri 80 per le spese di gestione anticipate dall'azionista del Milan.
Questo significa che stavolta non ci potranno essere ritardi del closing fissato per il 14 aprile, vigilia del derby. Fininvest sul punto è stata esplicita.
Tra i motivi che hanno spinto Younghong Li a virare verso il fondo americano, c'è anche la necessità di prendere subito il comando operativo del club e intervenire sulla materia più sensibile, il rinnovo del contratto di Donnarumma sul conto del quale si era espresso anche Silvio Berlusconi definendo nell'intervista a La Verità il portiere «uno splendido prodotto del nostro vivaio che sente forte nel cuore l'attaccamento alla maglia e ai nostri colori, per noi è davvero incedibile».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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