MilanelloÉ una vera fortuna per il Milan e per Allegri poter disporre di un uomo e di un collaboratore come Mauro Tassotti. Basta ascoltarlo al tavolo delle conferenze prima di affrontare la curva insidiosa del Cagliari a San Siro per capire che la crisi rossonera è in buone mani. Da 32 anni è a Milanello, prima come calciatore svezzato da Liedholm, poi lanciato da Sacchi e Capello come il miglior terzino destro del calcio italiano, ribattezzato Djalma Tassotti non a caso, ora è la memoria storica del Milan berlusconiano. Dopo l'apprendistato, felice (vinse il Viareggio), con la primavera, sbarcò in compagnia di Cesarone Maldini sulla panchina principale per rimediare alla gestione Zaccheroni. Da allora è rimasto sulla tolda di comando facendo coppia perfetta con Ancelotti, meritando sul campo di allenamento la promozione che non arrivò con Leonardo e nemmeno con Allegri. Nel frattempo ha rinunciato, per stare vicino ai due figli (Mauro ha vissuto il dramma della morte della moglie), a qualche suggestivo trasferimento: il Lecce, il Parma e l'estate scorsa la Lazio, bussarono alla sua porta. Inutilmente.
Adesso che Allegri è sui carboni ardenti e che Mauro è, inevitabilmente, il candidato numero uno a succedergli, ecco la sua lealtà luccicare negli occhi e nelle parole. «Prima che Max arrivasse ho avuto qualche perplessità, poi ho legato e lo considero tra i migliori 3-4 allenatori con cui ho lavorato in carriera» il giudizio sul collega costretto alla tribuna stasera (ricorso respinto). «Non avrò problemi, io so cosa fare» la risposta rassicurante sul collegamento con Allegri. La sua panchina è in buone mani. E non solo perchè le scelte sono condivise ma per le parole d'accompagnamento alla sfida di stasera. Il riassunto dei punti essenziali è il seguente: «1) Dobbiamo giocare bene per vincere le partite, non abbiamo più Ibra che faceva 35-40 gol e risolveva i problemi; 2) dalla sconfitta con la Samp siamo precipitati in un clima di sfiducia; 3) la squadra è buona per arrivare tra le prime 4-5 del campionato; 4) deve lottare col coltello tra i denti, subiamo gol da calci piazzati, quindi dobbiamo migliorare nei dettagli; 5) dobbiamo avere il gusto della sfida visto che tutti ci danno per battuti; 6) forse solo con Leonardo abbiamo vissuto un momento così difficile e complicato».
Nel frattempo, assicura Tassotti, il gruppo è in grado di fornire risorse (di discutibile cifra tecnica) ma ci sono preoccupanti notizie sul ritorno di Pato (forse slitterà a dopo la sosta delle nazionali) e su qualche incidente muscolare tenuto sotto coperta (Flamini, per esempio). Robinho è recuperato.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.