Lo scoop è clamoroso, indiscutibile e documentato. Firmato da Giuseppe Cruciani, giornalista de La zanzara di radio 24, e pubblicato dal sito Dagospia , ha rimesso al centro del dibattito calcistico nazionale la vicenda "Calciopoli" che sembrava sepolta definitivamente dalla sentenza e dalle motivazioni della Cassazione. Ieri mattina Cruciani, arrivato in un albergo del centro di Milano per un incontro di lavoro, ha riconosciuto e poi fotografato col suo cellulare, in un salotto, Carlo Tavecchio e Antonio Giraudo alle prese con un'animata discussione. I due non sono personaggi qualsiasi: il primo è presidente federale eletto dopo il disastro del mondiale brasiliano al posto di Giancarlo Abete, il secondo è l'ex ad della Juventus, uscito indenne per prescrizione dal processo penale di Calciopoli a Napoli (la sua posizione era stata stralciata e aveva patteggiato nei precedenti gradi con condanne relative) e poi radiato dalla giustizia sportiva insieme con Luciano Moggi.
Il giornalista è passato inosservato, si è appostato nelle vicinanze delle due poltrone, ha fotografato i due per documentare il clamoroso incontro, ma ha anche riferito di aver ascoltato brani della discussione, incentrata, a suo dire, sulla chiusura della guerra tra Juventus e federcalcio. Il club bianconero, come si ricorderà, ha impiantato una causa per danni alla federcalcio chiedendo una cifra astronomica, oltre 400 milioni di euro. A sua volta la federcalcio ha risposto con una contro-richiesta di danni alla Juventus dopo la pubblicazione delle motivazioni della Cassazione. In un passaggio della conversazione Tavecchio, ha riferito Cruciani, avrebbe proposto di fare «pari e patta», chiudere insomma la controversia con un disarmo bilaterale di Juve e federazione. Sul tema la risposta di Giraudo sarebbe stata «noi andiamo avanti» e questo tipo di frase ha fatto immaginare che la missione dell'ex dirigente di casa Agnelli fosse stata concordata dall'azionista bianconero.
Fuor d'ipocrisia, è cosa buona e giusta che i due contendenti mettano mano a una soluzione indolore della guerra scatenata sulle macerie di Calciopoli. Tra l'altro non è di sicuro il primo incontro tra i duellanti, altri sono stati celebrati tra i rispettivi legali nella speranza, da parte di Tavecchio, di chiudere il contenzioso entro la fine del 2015. Come al solito è la forma a dare scandalo e a far discutere. E cioè la scelta del presidente federale Carlo Tavecchio, già finito nell'occhio del ciclone per la famosa frase sugli stranieri «che mangiano le banane», d'incontrare in pubblico, nella hall di un albergo, un ex dirigente "bollato" con la squalifica a vita.
Il secondo frammento raccolto da Cruciani riguarderebbe un giudizio su Galliani per la posizione della lega sui diritti tv, materia sulla quale tra l'altro la Juventus votò insieme con tutti gli altri club a eccezione della Fiorentina (astenuta).Il portavoce di Tavecchio in serata ha dettato la seguente teoria: «Nessuna trattativa, ma un incontro casuale per un caffè».
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